Finanze

Diesel Gate, dopo Volkswagen tocca ad Audi: partono i richiami per 600.000 auto a gasolio

2024-12-19

Autore: Giulia

Gli strascichi dello scandalo Dieselgate continuano a farsi sentire nel settore automobilistico. Audi, un marchio di prestigio del Gruppo Volkswagen, è stata coinvolta in un nuovo richiamo di ben 600.000 veicoli a gasolio. Questo sviluppo mette in evidenza quanto profondamente le conseguenze di questo scandalo abbiano segnato la reputazione di queste aziende.

Il Dieselgate è emerso nel settembre 2015 grazie all'intervento dell'EPA, l'ente americano per la protezione dell'ambiente, che ha rivelato l'uso di un software truffaldino sui motori diesel delle vetture Volkswagen. Questo sistema era progettato per ridurre artificialmente le emissioni durante i test, mentre in condizioni normali i veicoli producevano livelli di inquinamento ben superiori a quelli dichiarati. Oltre a Volkswagen, anche Audi è stata coinvolta, con dirigenti come Rupert Stadler che si sono trovati nel mirino della giustizia.

Le autorità hanno emesso multe e richiami che hanno riguardato ben 11 milioni di veicoli in tutto il mondo, di cui circa mezzo milione negli Stati Uniti. Tuttavia, nonostante siano passati anni dall'inizio dello scandalo, una grande quantità di auto rimane ancora non controllata.

Recentemente, la KBA (Kraftfahrt-Bundesamt), l'agenzia tedesca per i trasporti, ha avviato un nuovo controllo su un numero consistente di vetture Audi, suggerendo che potrebbero avere installato centraline manomesse. I veicoli coinvolti comprendono modelli prodotti tra il 2005 e il 2017, quindi se possiedi un'Audi di quel periodo, è bene che tu presti attenzione.

La notizia arriva in un periodo in cui il marchio Audi sta cercando di ripristinare la propria immagine e di rafforzare la fiducia dei consumatori. Con l’aumento della consapevolezza sulle questioni ambientali e le emissioni, questo richiamo rappresenta non solo una misura correttiva ma anche un passo necessario per il futuro sostenibile dell’industria automobilistica. Si prevede che nei prossimi mesi il processo di richiamo e controllo possa coinvolgere ulteriormente altri modelli e regioni, portando a una revisione complessiva della sicurezza e dell'integrità ambientale dei veicoli in circolazione.