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Divorzi a Roma: Un Anno di Attesa per Separarsi! Scopri il Rischio per i Minori!

2024-11-22

Autore: Chiara

La situazione nel tribunale della famiglia di Roma è allarmante: l'attesa per fissare la prima udienza di una causa di separazione è di ben un anno, mentre la legge stabilirebbe un limite massimo di 90 giorni. Questa grave lentezza sta creando un vero e proprio caos, specialmente per quei genitori che si trovano in situazioni conflictuali e spesso coinvolgono i loro figli.

Attualmente, la sezione famiglia del Tribunale civile di Roma ha solo 9 giudici in funzione, oltre al presidente, a fronte di un organico previsto di 11 magistrati. Questo numero risulta insufficiente rispetto all'enorme carico di lavoro: si contano 7.000 nuove iscrizioni all’anno, con un arretrato di ben 7.500 cause. Dal 2017, con le riforme introdotte dalla legge Cartabia, la sezione immigrazione ha ottenuto la priorità, aggravando ulteriormente la situazione per le famiglie in difficoltà.

Ma non è tutto: l'assegnazione di nuovi giudici è stata riservata esclusivamente alla sezione immigrazione, mentre per la sezione famiglia non è previsto alcun rinforzo. Questo ha portato il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) a sollevare preoccupazioni in merito alla gestione delle risorse e alle tempistiche della giustizia, avvisando che le scelte attuali dei dirigenti potrebbero portare a un ulteriore rallentamento nella trattazione dei procedimenti familiari.

L'urgente necessità di una riforma del sistema giudiziario diventa quindi ineludibile, non solo per garantire un giusto processo ai genitori in fase di separazione, ma soprattutto per proteggere i minori che soffrono nel silenzio di conflitti che tardano a essere risolti. Il CSM ha enfatizzato l'importanza di considerare la delicatezza dei casi trattati nei tribunali minorili, dove ogni giorno le vite di tanti bambini sono messe a rischio.

In futuro, con l'approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si prevede l'implementazione di un piano straordinario di applicazioni extra distrettuali fino a giugno 2026, ma resta da vedere se questa misure saranno sufficienti a fronteggiare l'emergenza in corso.

Questa crisi non colpisce soltanto i minori, ma ha ripercussioni su tutta la società, evidenziando la necessità di riforme urgenti nel sistema giudiziario italiano per garantire un accesso giusto e tempestivo alla giustizia per le famiglie in difficoltà.