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Dopo "Megalopolis", un altro tonfo al box office Usa: cosa succede a "Joker: Folie à deux"?

2024-10-07

Autore: Maria

Il panorama critico per "Joker: Folie à deux" si è rivelato spietato: il New York Times ha descritto il film come "una sfacchinata così cupa e spiacevole da rendere difficile capire perché sia stato realizzato o per chi".

Queste parole colpiscono duramente, considerando il gigantesco successo del primo "Joker", che aveva trionfato alla Mostra di Venezia, incassato oltre un miliardo in tutto il mondo e vinto un Oscar per Joaquin Phoenix come miglior attore.

Tuttavia, il flop di Joker non è semplicemente un sintomo di una crisi dell'industria cinematografica: altri titoli come "Deadpool & Wolverine" hanno dimostrato che i film tratti dai fumetti possono ancora avere successo cavalcando le giuste onde.

Un esperto di marketing ha dichiarato che questa volta "non è un problema di mercato, è un problema di sviluppo creativo".

Mentre il primo Joker, realizzato con un budget di 55 milioni di dollari, aveva incassato 90 milioni nel primo weekend, il sequel ha visto i costi lievitare enormemente a causa dei cachet stellari, con 20 milioni per Phoenix e 12 milioni per Lady Gaga.

"Joker: Folie à deux" potrebbe ora essere catalogato come un "flop del film d'autore", simile a precedenti delusioni come "Cleopatra" del 1963, che mise in ginocchio la 20th Century Fox, o "Waterworld" di Kevin Costner, che ha registrato perdite colossali.

Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, il film è uscito nelle sale italiane il 2 ottobre con distribuzione Warner.

Joaquin Phoenix torna a vestire i panni di Arthur Fleck, il celeberrimo villain della DC Comics, che si ritrova rinchiuso nel manicomio di Arkham in attesa di un processo per i suoi crimini.

Nel sequel, Arthur esplora la sua tumultuosa identità e scopre una nuova faccia dell'amore grazie ad Harley Quinn, interpretata da Lady Gaga.

L'attore ha commentato: "Tutti noi abbiamo una personalità pubblica e una privata. Arthur/Joker rappresenta l'estremità di questo concetto. La sua vera ricerca è quella di essere accettato e amato...Ma come si evolve quel desiderio con il passare degli anni?".

L'aspetto musicale del film rappresenta una nuova dimensione: si possono trovare canzoni d'amore molto emotive, rappresentative di Arthur, affiancate da brani più edgy e ribelli legati alla figura del Joker.

Phoenix ha spiegato che il suo personaggio esprime una tristezza che rispecchia la realtà contemporanea.

"Non c'era l'intenzione di un'affermazione politica, ma i tempi che viviamo possono sicuramente influenzare il nostro modo di vedere le cose", ha aggiunto.

La domanda che molti si pongono ora è: cosa succederà alla saga di Joker? Riusciranno i produttori a riprendersi da questo tonfo? Oppure le strade di Arthur e Joker continueranno a divergere, portando con sé una lezione importante sul desiderio, l'identità e l'amore nei contesti più oscuri?