Intrattenimento

È scomparso Glauco Mauri, il leggendario decano del teatro italiano

2024-09-29

Autore: Francesco

Nella serata di ieri, Roma ha dato l'addio a uno dei suoi figli più illustri: Glauco Mauri, considerato il decano del teatro italiano. Avrebbe compiuto 94 anni il primo ottobre. La triste notizia, riportata per prima dal Messaggero, è stata confermata dalla storica compagnia Mauri Sturno, fondata nel 1981 da Mauri stesso insieme a Roberto Sturno, recentemente scomparso nel 2023.

Nato a Pesaro nel 1930, Mauri è stato un'icona della scena teatrale, non solo in Italia, ma anche all'estero. Ha interpretato opere di grandi autori come Shakespeare, Molière, Pirandello e Dostoevskij per oltre settant'anni, attirando pubblico con la sua intensa passione. Era previsto che si esibisse dal 26 al 29 settembre al Vascello di Roma con lo spettacolo De Profundis di Oscar Wilde, evento purtroppo annullato a causa della sua indisposizione.

L'inizio della sua carriera risale a quando aveva solo quindici anni, quando recitava in una compagnia amatoriale nella sua città natale. Nel 1949, Mauri entra all'Accademia di Arte Drammatica di Roma, dove studia con illustri maestri, tra cui Orazio Costa e Sergio Tofano. Il suo debutto professionale avviene nel 1953 con un indimenticabile Macbeth, diretto da Costa, seguito da una fortunata interpretazione di Smerdjakov ne I Fratelli Karamazov.

Nel 1961, insieme a noti artisti come Valeria Moriconi e Franco Enriquez, fonda la Compagnia dei Quattro, che si distingue per la sua proposta innovativa, portando in scena opere classiche di Shakespeare e Beckett. Dopo lo scioglimento del gruppo nel 1965, Mauri si unisce a diverse importanti compagnie teatrali italiane, collaborando con registi di fama come Giorgio Strehler e Luca Ronconi.

Nel 1981, insieme a Roberto Sturno, dà vita alla Compagnia Glauco Mauri, concedendo l'opportunità a generazioni di attori di calcare le scene di festival prestigiosi. Mauri ha anche recitato in film significativi del panorama cinematografico italiano, come Profondo rosso di Dario Argento e La Cina è vicina di Marco Bellocchio.

In televisione, ha contribuito alla stagione dorata degli sceneggiati Rai, con ruoli indimenticabili in opere ispirate da Dostoevskij e Thomas Mann. Un’ulteriore celebrazione della sua carriera è prevista per dicembre 2023 con l'uscita della sua autobiografia intitolata "Le lacrime della Duse. Ritratto di un artista da vecchio". In questa testimonianza, Mauri condivide finalmente le sue esperienze e le sue riflessioni sulla vita e sulla carriera teatrale. "Ho più di novant'anni e ho sempre cercato di ascoltare il mondo con attenzione", scrive, rivelando l'essenza di un artista che ha vissuto per il teatro.

La scomparsa di Glauco Mauri segna un capitolo importante nella storia del teatro italiano, un'indiscutibile perdita per il panorama culturale del nostro Paese.