Elezioni presidenziali in Georgia: proteste e tensioni crescenti
2024-12-14
Autore: Marco
Sabato in Georgia si svolgerà l'elezione di un nuovo presidente della Repubblica, e le tensioni nel paese stanno raggiungendo un punto di ebollizione. Questa elezione segna l'inizio di una potenziale crisi istituzionale, dopo le ultime elezioni legislative di ottobre, che hanno visto il partito di governo, Sogno Georgiano, al centro di polemiche crescenti.
A differenza delle precedenti elezioni, il nuovo presidente non sarà eletto direttamente dai cittadini, ma da un collegio elettorale compreso di 300 membri, in base a una riforma costituzionale del 2017, che ha ridotto il potere di voto della popolazione. L'unico candidato sostenuto da Sogno Georgiano è l'ex calciatore Mikheil Kavelashvili. L'opposizione ha deciso di boicottare il voto perché, dopo aver denunciato brogli durante le elezioni legislative, non riconosce la legittimità del parlamento che compone metà del collegio.
Le proteste, iniziate oltre tre settimane fa, non accennano a fermarsi. I manifestanti sono scesi in piazza contro la vittoria di Sogno Georgiano alle elezioni legislative, ma anche a causa della decisione del governo di posticipare a dopo il 2028 i colloqui per l'adesione all'Unione Europea, un tema cruciale per molti georgiani. Ci sono stati scontri violenti tra dimostranti e forze dell'ordine, con centinaia di arresti e segnalazioni di torture avvenute nelle carceri. La polizia ha fatto irruzione anche nelle sedi dei partiti d'opposizione e ha aggredito attivisti e giornalisti.
La presidente uscente, Salomé Zourabichvili, l'ultima a essere eletta direttamente nel 2018, ha preso le parti dei manifestanti. Ha affermato che non si dimetterà fino a quando non saranno indette nuove elezioni, poiché ritiene anche lei che il nuovo parlamento non goda di legittimità. Sogno Georgiano ha intimato a Zourabichvili di lasciare il palazzo presidenziale entro il 29 dicembre, termine previsto per il suo mandato.
Il collegio elettorale di 300 membri, composto da 150 parlamentari e 150 delegati regionali, è fortemente dominato da Sogno Georgiano. Anche se il voto è cominciato sabato, la presenza dell'opposizione è praticamente nulla, dato il loro boicottaggio. Le manifestazioni di sabato hanno visto una notevole partecipazione, con dimostranti che hanno portato palloni come simbolo della loro dissidenza contro Kavelashvili.
Vi sono anche accuse reciproche di violazione della Costituzione tra Zourabichvili e il governo. La presidente accusa il governo di aver convocato la prima seduta parlamentare senza il nulla osta della presidenza, mentre il governo sostiene che la presidente non possa controllare questa azione. In interviste recenti, Zourabichvili ha criticato le elezioni, definendole un attacco alla volontà del popolo georgiano, ispirato alle estensioni del potere russo.
L'opposizione ha riecheggiato la richiesta di nuove elezioni, sottolineando che il parlamento non ha autorità per eleggere un presidente legittimo. Molti georgiani vedono in Zourabichvili l'unica garante delle aspirazioni europee del paese, e la manifestazione di sabato è stata indetta per difenderla.
Kavelashvili è parte di Potere al Popolo, un partito di estrema destra emerso da una scissione di Sogno Georgiano. La sua nomina come candidato alla presidenza è stata vista come una strategia per consolidare il potere del partito dominante, mentre mantiene un'apparente opposizione parlamentare. Inoltre, Kavelashvili è noto per la legge controversa sugli agenti stranieri, che ha sollevato timori sulla libertà di stampa e sulla repressione di organizzazioni non governative.
La rimozione di Zourabichvili da parte di Sogno Georgiano potrebbe significare l'estinzione dell'ultima voce di opposizione istituzionale e un ulteriore passo verso una deriva autoritaria in Georgia. Questo scenario preoccupa non solo la popolazione georgeana, ma anche l'Unione Europea, che potrebbe vedere compromesse le sue aspirazioni di allargamento.