Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha avvertito che i dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump sono destinati ad aumentare l’inflazione e a rallentare la crescita economica. In un recente intervento pubblico, Powell ha dichiarato che la Fed non modificherà i tassi d’interesse fino a quando non sarà chiaro l’impatto di queste misure sul mercato.

"Al momento, l'economia è forte e la crescita è solida", ha detto Powell, ma ha anche sottolineato il rischio di una possibile disoccupazione più alta e di un’inflazione in aumento, situazioni che creano una sfida per la Banca centrale. In tal senso, è fondamentale che la Fed valuti come bilanciare le sue due principali responsabilità: massima occupazione e stabilità dei prezzi.

Powell ha rassicurato che attualmente non si osservano tensioni significative tra questi due obiettivi, sottolineando che la situazione non è paragonabile a quella degli anni '70, un periodo caratterizzato da incertezze economiche estreme.

La situazione è poi degenerata in uno scontro diretto con Trump, che ha criticato Powell tramite il suo social, Truth, esprimendo l’opinione che sia il momento ideale per un taglio dei tassi di interesse. "Questo sarebbe il momento perfetto per Jerome Powell per agire, smetti di ritardare e inizia a prendere decisioni" ha affermato Trump.

Ma quale sarà il futuro economico degli Stati Uniti? Le previsioni variano e gli economisti sono divisi. Alcuni esperti avvertono che un aumento dei tassi potrebbe in realtà ostacolare la ripresa economica, mentre altri rispondono che l’attenzione deve rimanere sulla stabilità dei prezzi. Ci sono dunque molte incognite davanti a noi. Pertanto, non resta che seguire con attenzione gli sviluppi della situazione, in un clima di incertezze globali e tensioni commerciali.