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Fiorentina, Rocco Commisso: «Perché gli stadi in Italia sono gestiti dai Comuni e non dai club? Qui c'è troppa burocrazia»

2024-09-26

Autore: Giovanni

Fiorentina e il futuro

In un'intervista esclusiva al presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, si è parlato del futuro della squadra e delle sfide burocratiche che affronta il calcio italiano. Commisso ha evidenziato come i club, in particolare la Fiorentina, abbiano investito enormemente negli ultimi cinque anni. «Nessuno ha speso come noi in questo periodo — ha dichiarato —, neanche i Della Valle, i Pontello o i Cecchi Gori messi insieme».

La gestione degli stadi

Il presidente ha inoltre espresso frustrazione riguardo alla gestione degli stadi in Italia, sottolineando che non è giusto che i comuni abbiano il controllo delle strutture mentre i club investono milioni. "Se fossimo noi a gestire gli stadi, potremmo sviluppare progetti più ambiziosi e attrattivi per i nostri tifosi", ha aggiunto.

Desiderio di un nuovo stadio

Ma la situazione non si ferma qui. Commisso ha anche rivelato il suo desiderio di continuare a contribuire alla realizzazione del nuovo stadio della Fiorentina, a patto di avere il controllo totale sul progetto. Questo passaggio sarebbe cruciale non solo per il futuro della squadra, ma anche per il rilancio dell'immagine della città di Firenze.

Opportunità di sviluppo

La sede della Fiorentina, infatti, non è solo un campo da gioco; rappresenta un'opportunità di sviluppo economico e sociale. Con stadi moderni e ben gestiti, il club potrebbe attrarre eventi di calibro internazionale e aumentare il flusso turistico nella città, generando nuovi posti di lavoro e aumentando le entrate locali.

Affrontare le sfide burocratiche

In un contesto di crescente competizione nel calcio europeo, la Fiorentina ha bisogno di modernizzarsi e di sbloccare gli ostacoli burocratici. Commisso, con la sua passione per il club e la sua visione, si sta preparando a combattere per un futuro più luminoso per la Fiorentina. Riuscirà a vincere questa battaglia contro la burocrazia italiana? Solo il tempo lo dirà!