Colpi di scena a Milano e Roma: il Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza ha avviato perquisizioni presso gli uffici di Ernst & Young, putroppo coinvolta in un grave scandalo che ha scosso la Regione Lombardia. Le autorità stanno esaminando i documenti all'interno della Direzione centrale Bilancio e Finanza, seguendo le indicazioni dei pm europei Sergio Spadaro e Giordano Baggio.

Le indagini si concentrano su sospetti di turbativa d'asta riguardanti appalti di consulenza finanziati con fondi dell'Unione Europea, assegnati a Ernst & Young, azienda di spicco nei servizi legali e fiscali. Questo sviluppo pone sotto la lente d’ingrandimento i contratti recentemente stipulati per l’assistenza alla pubblica amministrazione, ignari che dietro ci potrebbe essere una trama oscura.

A sorpresa, sono sei le persone attualmente indagate, tutte collegate alla società, ma nessuna è un dipendente della Regione. Secondo le informazioni trapelate, la Regione Lombardia si considera parte lesa in questa faccenda.

Majorino e Bussolati, esponenti del PD, non hanno tardato a esprimere preoccupazione: "Il quadro è inquietante, esigiamo chiarezza. Non possiamo accettare che i fondi europei siano gestiti in modo così sconsiderato". Il capogruppo del PD in consiglio regionale, Pierfrancesco Majorino, ha chiesto un’immediata audizione del presidente Fontana per chiarire la situazione.

Ma le domande rimangono: quali conseguenze ci saranno per Ernst & Young? E come questo scandalo influenzerà la reputazione della Regione Lombardia e l’utilizzo dei fondi europei? La comunità attende risposte, mentre le indagini continuano a svelare un mondo di corruzione e illeciti.

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