Gaza, Libano e la nuova minaccia siriana: L'incubo nucleare iraniano torna a farsi sentire
2024-12-08
Autore: Giovanni
Cosa farà adesso Teheran? I gravi colpi inflitti a Hamas a Gaza, la decapitazione delle milizie di Hezbollah e la caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria stanno costringendo l'Iran a riconsiderare la sua posizione strategica. Negli ultimi tre mesi, l'Iran ha infatti perso la sua proiezione di potere che si estendeva fino al Mediterraneo, un elemento chiave che gli ha permesso di contrapporsi alla potenza americana e a Tel Aviv per decenni. Ora potrebbe abbracciare un'altra forma di potere: l'arma nucleare, l'unico deterrente che, come dimostrano i casi di Corea del Nord, potrebbe rendere la Repubblica Islamica praticamente intoccabile.
Dopo il ritiro degli Stati Uniti dall'accordo nucleare del 2015 a Vienna durante l'amministrazione Trump, Teheran ha accelerato i suoi progressi nel settore nucleare. Alcuni analisti sostengono che l'Iran potrebbe essere l'unico paese al mondo in grado di arricchire uranio fino al 60%, un livello ben oltre ciò che è necessario per il funzionamento delle centrali, alimentando le preoccupazioni internazionali. Sebbene non si siano verificati progressi definitivi nella costruzione di armi nucleari, il rapporto annuale dell'intelligence americana ha confermato che l'Iran è in possesso di materiale nucleare "quasi pronto" per assemblare non meno di tre bombe atomiche.
La situazione in Siria è catastrofica per Teheran. Un funzionario dei Guardiani della Rivoluzione ha paragonato la caduta di Assad alla caduta del muro di Berlino, segnando un momento di panico tra i leader iraniani. Benyamin Netanyahu ha sottolineato che la scomparsa di Assad rappresenta "un anello centrale della catena del male dell'Iran", ma ha avvertito che ciò comporta ancora rischi significativi sia per la sicurezza israeliana che per il regime iraniano stesso.
Teheran, pertanto, adotterà un "approccio adeguato" alle nuove dinamiche geostrategiche in Siria e oltre. Il ministro degli Esteri iraniano ha sottolineato l'importanza di monitorare i comportamenti degli attori regionali. Sebbene l'Iran si stia concentrando su un approccio politico, il potenziale per azioni militari non può essere ignorato, specialmente con la costante evoluzione del programma nucleare del paese.
Recentemente, il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha rivelato che l'Iran è in grado di produrre 34 kg di uranio arricchito al 60%, una cifra impressionante rispetto ai precedenti 4,7 kg. Questo sviluppo pone l'Iran in una posizione unica tra i paesi non nucleari, rendendolo uno degli attori più temuti nel panorama internazionale.
In un Medio Oriente già segnato da tensioni e conflitti violenti, qualsiasi attività nucleare della Repubblica Islamica solleva preoccupazioni critiche e deve essere monitorata attentamente da tutte le potenze globali.