Hamas ha ufficialmente accettato una bozza di accordo per un cessate il fuoco nella martoriata striscia di Gaza e, nelle prossime ore, rilascerà le prime cinque soldatesse israeliane in cambio di 250 detenuti palestinesi. L'approvazione finale dell'accordo, tuttavia, spetta a Mohammed Sinwar, il nuovo leader "ombra" di Hamas, descritto come un personaggio più agguerrito rispetto al fratello Yahya, ucciso da un raid israeliano lo scorso ottobre. Ma chi è realmente questo enigmatico leader che si erge come una figura centrale nel conflitto israeliano-palestinese?

Originario del campo profughi di Khan Younis, Mohammed è nato nel 1975 in una famiglia sfollata a causa della guerra del 1948. Dopo un'istruzione breve nelle scuole dell'UNRWA, si è dedicato con passione alla lotta politica e militare di Hamas durante la prima Intifada (1987-1993). È considerato una delle menti dietro numerosi attacchi suicidi negli anni '90, che hanno causato la morte di decine di israeliani. Dopo un periodo di detenzione in Israele, durante il quale ha scontato nove mesi, Sinwar ha finalmente evaso nel 2000, avviando una rapida ascesa dentro le Brigate dei Martiri Ezzedin al Qassam, il braccio armato di Hamas.

Mentre suo fratello Yahya era in prigione, Mohammed ha diretto operazioni chiave, incluso il rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit nel 2006. Shalit sarebbe stato liberato cinque anni dopo in cambio di 1027 detenuti palestinesi, tra cui il fratello di Mohammed, Yahya. Nonostante la sua importanza, Mohammed è rimasto per anni nell'ombra, sfuggendo a diversi tentativi di assassinio da parte di Israele, che ha persino offerto una taglia di 300.000 dollari per le sue informazioni.

Dopo la morte di Yahya, Sinwar ha preso in mano le redini della leadership di Hamas, ridisegnando il movimento e approfittando della crisi attuale per consolidare il proprio potere. Secondo fonti di intelligence, è considerato uno dei principali architetti dell'attacco del 7 ottobre 2023, che ha scatenato una nuova ondata di violenza nella regione. La sua capacità di orchestrare le operazioni militari e i negoziati lo rendono una figura chiave per il futuro di Gaza e del conflitto con Israele.

Attualmente, Mohammed Sinwar si trova di fronte a una cruciale decisione: accettare un accordo che possa alleviare le sofferenze del popolo di Gaza e giustificare i sacrifici fatti, oppure continuare la lotta armata. Con un futuro incerto davanti a lui e alla sua organizzazione, le prossime ore saranno decisive non solo per i destini degli ostaggi, ma per l'intera regione.