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Groenlandia: Trump sostiene che gli USA ne hanno bisogno per la pace globale

2025-03-29

Autore: Francesco

Donald Trump ha lanciato un avvertimento chiaro: «Abbiamo bisogno della Groenlandia. Non possiamo affidarci alla Danimarca per la pace mondiale». Queste affermazioni sono state pronunciate mentre il vicepresidente JD Vance atterrava nella base americana di Pituffik, sottolineando le intenzioni strategiche degli Stati Uniti sull'isola, che è sotto l'amministrazione danese. Questo richiamo all'azione rappresenta un chiaro segnale che l'Artico diventa sempre più cruciale nel contesto della geopolitica globale. Con il riscaldamento climatico che causa lo scioglimento dei ghiacci, si stanno aprendo nuove rotte marittime verso Cina e Russia, portando alla presenza di navi da guerra intorno alla Groenlandia. Trump ha aggiunto, «Se la Danimarca e l'Unione Europea non lo capiscono, glielo spiegheremo noi».

Vance, nel corso della sua visita, ha riconosciuto le difficoltà climatiche con una battuta, dicendo: «Qui fa un freddo cane», ma ha successivamente dichiarato il suo onore di essere il primo vicepresidente americano a visitare la Groenlandia. Ha rassicurato gli abitanti sull'impegno dell'Amministrazione Trump nei confronti della popolazione groenlandese, pur esprimendo la sua frustrazione nei confronti di un governo danese che, a suo avviso, non ha saputo proteggere il territorio dalle influenze esterne di potenze come Cina e Russia. Ha invocato un'alleanza più forte proponendo che i groenlandesi valutino se sentirsi più al sicuro «sotto l'ombrello americano».

La visita, durata solo un giorno, è stata accorciata rispetto ai piani iniziali che prevedevano anche la partecipazione della moglie Usha a eventi culturali, mentre altri membri dell’Amministrazione erano previsti per ispezionare la base militare. La reazione della popolazione, tuttavia, è stata di dissenso piuttosto che di accoglienza calorosa. A seguito delle elezioni recenti, è stato formato un nuovo governo, guidato dal primo ministro Jens-Frederik Nielsen, che ha annunciato una coalizione per affrontare le crescenti pressioni esterne, sostenendo la necessità di difendere l'autonomia e la stabilità della Groenlandia.

L'isola, un territorio autonomo della Danimarca, è già stata nel mirino della Casa Bianca in passato. Durante il suo primo mandato, Trump aveva proposto di acquistarla, richiamando alla memoria l'isolamento della Groenlandia durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli Stati Uniti si erano presi cura di proteggere l'isola a causa delle minacce naziste, difendendo i territori e le loro risorse. Oggi, Trump vede l'opportunità di rivitalizzare quella strategia con il desiderio di indipendenza della Groenlandia dalla Danimarca, sperando che possa diventare una sorta di «nuova Alaska» per gli Stati Uniti.

Un recente sondaggio ha mostrato che l'85% della popolazione groenlandese è contraria a una tale annessione. Inoltre, manifestazioni si sono tenute davanti al consolato americano nel capoluogo Nuuk, anche promettendo in modo ironico slogan come "Make America Go Away". Le autorità danesi, rappresentate dalla premier Mette Frederiksen, hanno risposto affermando che «la Groenlandia non è in vendita», accusando di pressioni inaccettabili il governo degli Stati Uniti. Anche il ministro della Difesa, Troels Lund Poulsen, ha commentato: «Dichiarazioni così forti nei confronti di uno stretto alleato non si addicono al presidente degli Stati Uniti».