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Guerra in Ucraina, Biden lancia un piano anti-Trump: 500 missili a Kiev mentre Mosca intensifica l'offensiva!

2024-11-11

Autore: Marco

A Kiev, l'allerta è scattata ancor prima delle elezioni presidenziali americane. Durante la sua campagna, Donald Trump non ha usato mezzi termini nel criticare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo addirittura un “piazzista” e promettendo ai suoi sostenitori di porre fine agli aiuti illimitati a Kiev. Le sue dichiarazioni su un possibile accordo di pace tra Ucraina e Russia, prima di insediarsi alla Casa Bianca, hanno messo in allerta il governo ucraino. La vittoria di Trump contro Kamala Harris ha creato timori nel team di Zelensky, come confermato dal ministro degli Esteri Andrii Sybiha, il quale ha già avviato trattative per un incontro con l’ex presidente. Anche l’amministrazione Biden è consapevole della situazione critica: per prevenire un cambiamento radicale della strategia americana in Ucraina, è stato attivato un piano di emergenza. Joe Biden, nonostante le pressioni, ha dichiarato di aver escluso l’invio di ulteriori missili Atacms, concentrandosi invece sulla difesa aerea ucraina.

La Russia continua a intensificare gli attacchi con droni e missili, costringendo Zelensky a chiedere aiuto con urgenza all’Occidente. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il Pentagono ha ordinato l’invio di 500 intercettori destinati al sistema di difesa missilistico Patriot e al National Advanced Surface-to-Air Missile System (NASAMS), fornendo a Kiev un'importante spinta nei prossimi mesi.

Tuttavia, l’amministrazione Biden guarda anche oltre l’invio di missili. La Casa Bianca è consapevole che è essenziale garantire l'efficienza di questi sistemi, evitando che gli arsenali americani si svuotino senza appena consegnare le armi richieste. Sebbene Biden abbia escluso l’invio di soldati americani in Ucraina, Washington sta supportando l’impiego di contractor. Questi professionisti avranno il compito di mantenere in efficienza le attrezzature fornite, allontanandosi dalla zona di conflitto ma gestendo la manutenzione necessaria. Tra le nuove forniture ci sono anche i caccia F-16, la cui revoca di divieto, secondo i funzionari americani, riguarderebbe solo un numero limitato di aerei, non più di duecento.

Le dichiarazioni del viceministro degli Esteri russo, Sergei Riabkov, indicano che la Russia sarebbe disposta a discutere ma solo se la Washington smettesse di “pompare il regime di Kiev con ogni tipo di assistenza”. Questo commento potrebbe essere visto come una risposta a una potenziale continuazione del sostegno a Kiev da parte degli Stati Uniti. Nel frattempo, dall’entourage di Trump non sono emersi dettagli sul suo piano di pace, mentre l'ipotesi di zone cuscinetto o cessioni territoriali rimane nelle discussioni.

La sfida per l'Europa è evidente. Josep Borrell, Alto Rappresentante dell'Unione Europea, ha ribadito il fermo sostegno dell'Europa all’Ucraina durante una visita recente, annunciando un quindicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Tuttavia, l'imminente cambio di leadership negli Stati Uniti solleva interrogativi su come tali dinamiche influenzeranno il futuro del conflitto e le relazioni transatlantiche. Mentre il ciclone Trump si avvicina, l'Unione Europea e i suoi membri devono prepararsi ad affrontare nuove e incerte scenari.