L'esercito israeliano ha dichiarato che non consentirà il trasporto di armi in Libano, in particolare verso Hezbollah. Il contrammiraglio Daniel Hagari ha affermato che gli aerei dell'Air Force stanno pattugliando l'area dell'aeroporto di Beirut per impedire il trasferimento di armi iraniane al gruppo militante. "Questo è un aeroporto civile, e deve rimanere tale", ha ribadito.

Questo attacco segue notizie di raid mirati contro Hezbollah, che hanno suscitato una grave condanna da parte dell'Iran. Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha descritto i bombardamenti come un chiaro crimine di guerra e ha espresso solidarietà al popolo libanese.

Intanto, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha rilasciato dichiarazioni critiche riguardo alla condotta di Israele, affermando che mentre ha il diritto di difendersi, l’approccio utilizzato è fondamentale. Blinken ha inoltre avvertito che la mancata diplomazia potrebbe portare a una maggiore violenza e instabilità nella regione.

Dall'altra parte, il Pentagono ha dichiarato di non aver ricevuto alcun preavviso riguardo agli attacchi su Beirut, contraddicendo le informazioni che suggerivano un avviso anticipato da parte di Israele. Nel frattempo, Netanyahu ha parlato all’Assemblea Generale dell’Onu, affermando che la guerra a Gaza potrebbe finire solo se Hamas si arrende e restituisce gli ostaggi.

Le tensioni continuano ad aumentare, con proteste che hanno portato a diversi arresti a New York durante la visita di Netanyahu. Al contempo, gli Houthi dallo Yemen hanno rivendicato il lancio di un missile verso Tel Aviv, un attacco che è stato però intercettato dalle forze israeliane.

Hezbollah ha risposto agli attacchi israeliani lanciando un razzo Fadi-1 contro il territorio israeliano, un'attività che sottolinea l'escalation del conflitto. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha promesso che le operazioni contro Hezbollah proseguiranno, rafforzando l'incertezza e la preoccupazione nella regione.

In questo clima di crescente tensione e violenza, la popolazione civile sta sopportando il peso dell'impatto derivante dagli scontri, con numerosi sfollati e una crisi umanitaria che si aggrava ulteriormente.