Israele ha effettuato un raid aereo sulla zona sud di Beirut, colpendo un presunto magazzino di armi di Hezbollah. L'azione è avvenuta subito dopo un ordine di evacuazione ai residenti, segnando un'escalation nei conflitti della regione. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno comunicato di aver neutralizzato un importante responsabile dei droni di Hamas a Gaza. Dopo settimane di attese, sono giunti finalmente i primi aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza, dopo che gli Stati Uniti hanno esercitato pressioni affinché Israele aumentasse l'accesso agli aiuti. Sono stati inviati 145 camion carichi di cibo, prodotti per l'igiene e attrezzature per rifugi.

In un altro contesto, il Cremlino ha dichiarato che l'Ucraina deve “riprendersi dalla sbornia” per raggiungere la pace, in risposta alle dichiarazioni del presidente ucraino Zelensky circa un piano per la vittoria. Questa situazione riflette l'atmosfera tesa in tutta la regione.

Nel frattempo, la premier italiana Giorgia Meloni è attesa in Giordania e a Beirut per incontri con leader locali, segno che l'Italia sta cercando di mediare nella crescente instabilità della regione. Le notizie dei raid israeliani hanno provocato allerta anche nel sud del Libano, con almeno cinque morti registrati e numerosi edifici danneggiati.

Intanto, la tensione tra Iran e Israele continua a crescere, il ministro degli Esteri iraniano ha dichiarato che Teheran è pronta a rispondere con forza a qualunque “avventura” da parte di Israele. Le preoccupazioni sulla stabilità della regione sono elevate, mentre la comunità internazionale osserva con apprensione le evoluzioni in atto. Questo conflitto, in un contesto già fragile, ha il potenziale di estendersi ulteriormente, coinvolgendo più nazioni e approfondendo le crisi umanitarie.