Scienza

Hera: il Futuro della Difesa Planetaria Europea è Iniziato!

2024-10-08

Autore: Maria

Nonostante la minaccia dell'uragano Milton, il 2 ottobre 2023 è stata lanciata da Cape Canaveral la missione Hera, il primo progetto europeo dedicato alla difesa planetaria. Utilizzando un razzo Falcon 9 di SpaceX, la missione dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) si propone di visitare il sistema di asteroidi binari Didymos entro il 2026, un corpo celeste già colpito due anni fa dalla missione Dart della NASA. Questa operazione ha come obiettivo principale l'analisi delle conseguenze dell'impatto, per raccogliere dati cruciali nell'eventualità di dover deviare un asteroide in rotta di collisione con la Terra.

L'asteroide Dimorphos al centro dell'attenzione

"Con il completamento delle osservazioni effettuate dalla missione Hera, Dimorphos diventerà l'asteroide più analizzato nella storia", ha affermato il direttore generale dell'ESA, Josef Aschbacher, commentando l'importanza storica di questo lancio. "La minaccia che rappresenta un impatto di questo tipo è reale: un asteroide di queste dimensioni potrebbe distruggere un'intera città!".

Il contributo italiano alla missione è di fondamentale importanza. Tra i due cubesat rilasciati da Hera per condurre osservazioni ravvicinate, spicca Milani, progettato in Italia dalla Tayvak. L'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) gioca un ruolo chiave nella missione, essendo responsabile dello strumento Vista (Volatile In Situ Thermogravimeter Analyser), un dispositivo per analizzare l'ambiente polveroso del sistema Didymos-Dimorphos montato su Milani.

Lo studio delle polveri vicino a Didymos è cruciale per comprendere la coesione di questi asteroidi, affinché si possano deviare efficacemente da traiettorie potenzialmente pericolose. Oltre a Vista, l'INAF collabora anche con due strumenti di alta tecnologia a bordo della missione: lo spettrometro Aspect e la termocamera a infrarossi Tiri.

Dal punto di vista industriale, Thales Alenia Space ha sviluppato attrezzature vitali, incluso un transponder per comunicazioni nello spazio profondo, fabbricato in Italia nelle sedi di Roma e L'Aquila, garantendo comunicazioni stabili con il centro di controllo sulla Terra. Leonardo, azienda leader nel settore aerospaziale, ha fornito i pannelli fotovoltaici che alimentano la sonda; questi pannelli sono stati creati nello stabilimento di Nerviano (Milano) e sono composti da sei ali con una superficie totale di circa 14 metri quadrati.

Inoltre, OHB-Italia ha contribuito con importanti sistemi di bordo tra cui l'impianto di potenza elettrica, mentre il sistema di propulsione è stato affidato ad Avio. Infine, TSD Space, una piccola e media impresa (PMI) di Napoli, ha sviluppato la Spacecraft Monitoring Camera (SMC) di Hera.

Il lancio della missione Hera segna quindi un capitolo fondamentale nella lotta contro le minacce asteroidali. Non perdetevi le future scoperte che questa missione porterà!