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Il Biscottificio dei Sogni per i bambini ricoverati a Treviso: il triste destino di un’iniziativa che ha donato sorrisi

2024-10-06

Una volta, il Biscottificio in Pigiama rappresentava un'oasi di felicità per i bambini ricoverati nel reparto di pediatria dell'ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Questi piccoli pazienti lasciavano le loro stanze e venivano accolti da un ambiente incantato dove potevano impastare, cuocere e decorare dolcetti e pizzette. Diretti con passione da Adriano Mellone, un cuoco in pensione di grande esperienza, e sostenuti da genitori e volontari, i bambini potevano evadere per un momento dalla loro realtà di sofferenza, ricevendo anche un diploma di "biscottiere scelto" al termine dei corsi.

Tuttavia, dal marzo 2020, a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19, il biscottificio è stato chiuso. Da allora, ogni sei mesi le promesse di riapertura sembrano svanire nel nulla. Mellone denuncia con tristezza: “Ci stanno prendendo in giro. Nel 2022 ci era stato detto che al posto del biscottificio ci sarebbe stata una 'stanza dei sogni' per la terapia del dolore, ma non c’è stata alcuna evoluzione.”

Le stanze, inizialmente progettate per donare momenti di gioia, sono ora completamente trascurate e trasformate in cantieri, ed il ricordo del Biscottificio sembra destinato a svanire. I piccoli pazienti, una lunga lista tra cui molti oncologici, hanno bisogno di quel raggio di luce che il biscottificio rappresentava.

Ma non è solo la dolcezza dei biscotti a mancare. Complimenti e contributi dalla comunità, incluse donazioni dai giocatori del Calcio Treviso e dai pasticceri locali, hanno nutrito l'iniziativa fino a farla diventare un esempio di solidarietà e altruismo. Persino delegazioni sanitarie da Canada e Svezia sono venute a Treviso per vedere e replicare questo progetto unico.

Secondo le ultime dichiarazioni, alla "stanza dei sogni" sono associati progetti di terapia innovativa per gestire il dolore attraverso strumenti non invasivi, ma il tempo passa e tutto rimane fermo. Il Direttore sanitario dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, continua a promettere la riapertura, ma i bambini e la comunità non possono più tollerare attese illusorie.

Davvero speriamo che le promesse non si trasformino in un’altra delusione e che un nuovo inizio possa tornare a regalare sorrisi ai piccoli guerrieri in un momento di grande bisogno.