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Il Consiglio d’Europa condanna l’Italia: «Nei CPR i migranti maltrattati e sedati con psicofarmaci» – Il rapporto sconvolgente

2024-12-13

Autore: Francesco

Il Consiglio d’Europa ha emesso una dura critica verso l'Italia, denunciando gravissime violazioni dei diritti umani nei centri di permanenza per i rimpatri (CPR). In un rapporto scioccante redatto in seguito a una visita condotta dal 2 al 12 aprile scorso, l’istituzione ha rivelato che i migranti in questi centri sono «maltrattati e sedati con psicofarmaci».

Secondo quanto riportato, l’organismo anti-tortura del Consiglio d’Europa, il CPT, ha riscontrato «diversi casi di presunti maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza» da parte delle forze di polizia. Questo non solo per intimidire, ma anche per controllare i migranti che si trovano in attesa di rimpatrio, utilizzando una tecnica insidiosa: la somministrazione di psicofarmaci non prescritti, somministrati diluiti in acqua, ordine che sarebbe stato documentato nel centro di Potenza.

Il rapporto ha definito i CPR in Italia come «non idonei», evidenziando le pessime condizioni di vita per le persone trattenute: mancano attività ricreative e lavorative, mentre il regime di sicurezza appare sproporzionato. Inoltre, la qualità dell’assistenza sanitaria è variabile e spesso carente, il ché mette in discussione anche la trasparenza da parte degli appaltatori privati coinvolti.

Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo e distinti dall'Unione Europea, ha visitato quattro CPR: quello di via Corelli a Milano, Gradisca d’Isonzo, Palazzo San Gervasio a Potenza, e Ponte Galeria a Roma. Questo rapporto solleva interrogativi gravi sull’idea di replicare tali modelli, in particolare quello previsto in Albania, sottolineando l’urgenza di una riforma del sistema di gestione dell’immigrazione in Italia.

In un momento in cui il dibattito sull’immigrazione si intensifica in tutta Europa, le parole del Consiglio d’Europa potrebbero portare a un cambiamento radicale nelle politiche italiane. Gli attivisti e le organizzazioni per i diritti umani ora chiedono misure immediate per garantire dignità e rispetto alle persone migranti.