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Il controverso intervento di Viktor Orbán al Parlamento europeo: "L'Unione Europea deve cambiare!" - Video esclusivo

2024-10-09

Autore: Francesco

Il recente discorso del Premier ungherese Viktor Orbán al Parlamento europeo ha suscitato forti reazioni tra gli eurodeputati, che hanno manifestato il loro dissenso con fischi e slogan.

«L’Europa sta vivendo una lenta agonia» ha affermato Orbán, richiamando a Mario Draghi per sottolineare l'urgenza della situazione attuale. Ha evidenziato che «La condizione dell'Unione Europea è più critica che mai», citando il conflitto in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente e Africa. Ha avvertito che l’attuale crisi migratoria potrebbe portare a un collasso dell’accordo di Schengen e a una perdita di competitività.

A partire dal 1° luglio, l’Ungheria ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, ma le sue iniziative hanno attirato numerose critiche. Orbán ha intrapreso viaggi controversi senza alcun mandato, come l’incontro con Vladimir Putin e Xi Jinping, suscitando ulteriori polemiche. Durante il suo intervento, è stato accolto da una protesta orchestrata dai gruppi S&D, Verdi, Renew e Sinistra, i quali hanno indossato magliette con la scritta "Democratici contro gli autocrati".

Orbán ha però voluto presentare il suo Paese come un mediatore onesto, insistendo sull’importanza di proposte volte a garantire sicurezza e prosperità per l’UE. Ha dichiarato: «Sono qui per convincervi che l'UE deve cambiare!», ponendo particolare enfasi sulla questione dell’immigrazione irregolare, un tema caldo per le destre europee. Orbán ha esortato a difendere le frontiere europee e ha affermato che l'unica soluzione è l'ingresso autorizzato dei migranti.

In un attacco alle politiche verdi dell’UE, ha criticato il Green Deal, sostenendo che avrebbe dovuto creare nuovi posti di lavoro, ma che in realtà la decarbonizzazione potrebbe risultare in una riduzione dell’attività economica.

Al termine del suo discorso, gli eurodeputati della Sinistra hanno intonato "Bella Ciao", ricevendo l'approvazione di alcuni colleghi. Tuttavia, la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha interrotto il canto, esprimendo il suo disappunto con un tono ironico: «Non siamo all'Eurovision, portiamo rispetto alla dignità di quest’Aula».

La scena ha sollevato interrogativi sull’atteggiamento delle istituzioni europee verso leader controversi come Orbán e sulla direzione futura dell'Unione. In un momento di crescente polarizzazione, sarà interessante vedere come questa situazione si evolverà nei prossimi mesi.