Tecnologia

Il Futuro dei Robot: Intelligenza Artificiale e Spazio per Pensare

2024-10-09

Autore: Luca

Mentre il mondo si interroga sui pericoli legati all'intelligenza artificiale, amplificati dalla recente vincita del Nobel per la Fisica da parte di uno dei pionieri dell'AI, emergono notizie entusiasmanti su come i robot del futuro potranno sfruttare maggiormente il loro "spazio mentale" per "pensare". Recenti ricerche, pubblicate sulla rivista *Advanced Science*, mostrano i primi dispositivi in grado di operare senza circuiti elettrici, aprendo la strada a robot che si muovono in modo autonomo, liberando così il cervello per elaborazioni più complesse.

Sotto la guida dell'italiano Antonio Forte, i ricercatori del King's College di Londra hanno realizzato dispositivi che riproducono il funzionamento di parti del corpo umano attraverso variazioni di pressione in un liquido. Questo approccio innovativo consente ai robot di delegare compiti a diverse parti del loro "corpo", aumentando la loro consapevolezza del contesto e migliorando le loro abilità operative. Forte afferma: "Questo segna l'inizio di una nuova era nella robotica, con importanti applicazioni in settori quali l'assistenza sociale e l'industria manifatturiera".

Incredibilmente, questi robot non necessitano di elettricità, il che li rende ideali per esplorare ambienti pericolosi come Chernobyl, dove le radiazioni danneggiano molti degli apparati elettronici. Inoltre, il loro impiego potrebbe rivelarsi vitale in laboratori di analisi medica dove si utilizzano tecnologie sensibili come la risonanza magnetica, o in paesi a basso reddito con accesso limitato all'elettricità.

Mostafa Mousa, primo autore dello studio, avverte: "Senza adeguati investimenti nell'intelligenza artificiale, i robot non potranno mai raggiungere il loro pieno potenziale. Il nostro lavoro è solo l'inizio di un percorso verso robot più intelligenti e capaci". Attualmente, i robot si affidano all'elettricità per funzionare; il loro "cervello" invia comandi alle varie componenti meccaniche per generare movimento. Gli scienziati hanno sviluppato un circuito che consente di inviare istruzioni attraverso variabili di pressione nel fluido, consentendo movimenti complessi senza l'ausilio di elettricità.

Il passo successivo, secondo gli autori, sarà quello di estendere questa tecnologia a robot di dimensioni maggiori, in grado di monitorare centrali energetiche o dotati di motori morbidi e flessibili. Questo approccio potrebbe rivoluzionare non solo la robotica, ma anche il modo in cui interagiamo con le macchine.

In un contesto sempre più dipendente dalla tecnologia, la ricerca di soluzioni autonome e sostenibili diventa fondamentale. I robot del futuro, capaci di operare in modo indipendente, potrebbero rappresentare una vera e propria svolta, non solo in ambito industriale ma anche nella vita quotidiana delle persone. Progetti simili potrebbero anche beneficiare della collaborazione con startup innovative, spingendo così il confine della tecnologia e della robotica verso nuove frontiere.