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Il G20 a Rio: tra le ombre di Trump e le sfide globali

2024-11-17

Autore: Chiara

In una scena internazionale sempre più complessa, il G20 che si apre in Brasile rappresenta il primo importante incontro dopo le elezioni presidenziali americane del 5 novembre. Anche se ci vorranno oltre due mesi per l'inaugurazione di Donald Trump, è chiaro che la sua figura aleggia pesantemente sul summit di Rio de Janeiro. Il cambiamento di paradigma imposto dalla nuova amministrazione americana avrà un impatto notevole sugli equilibri geopolitici, in particolare sui delicati conflitti in Ucraina e in Medioriente. Questi eventi influenzeranno senza dubbio le dinamiche di potere tra i vari Paesi, sia all'interno che all'esterno dell'Europa.

Per questo motivo, non è sorprendente che gli sherpa dei Venti grandi della terra siano in difficoltà nel raggiungere un accordo sulle dichiarazioni finali del vertice. Si discute non solo dei cruciali temi legati ai conflitti in corso, ma anche della lotta contro la fame e la povertà, con l'Argentina di Javier Milei in prima fila a sollevare obiezioni su questioni come la tassazione dei "super-ricchi" e la parità di genere. Anche se Joe Biden rappresenta ufficialmente gli Stati Uniti, Milei ha manifestato minacce di veto sul comunicato finale proprio perché avverte il cambiamento imminente alla Casa Bianca.

In Italia, i diplomatici rimangono cautamente ottimisti. "Il G20 è un forum variegato, con interessi contrastanti", affermano. La dichiarazione finale, come sempre, sarà il frutto di compromessi tra posizioni divergenti. Nonostante le tensioni, a Palazzo Chigi si ricorda che un accordo è sempre possibile, come dimostrato nei vertici precedenti.

Durante la giornata di domenica, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un incontro bilaterale con il presidente brasiliano Lula da Silva, concentrandosi sulle priorità della presidenza del G20, come la lotta alla fame e alla povertà. Meloni ha enfatizzato l'importanza di un dialogo aperto e inclusivo, lanciando un appello a rendere il summit di Borgo Egnazia un forum di discussione constructive.

Dopo il colloquio con Lula, Meloni ha visitato Rio con sua figlia, inclusa una tappa simbolica al Cristo Redentore. Il suo agenda include incontri con altri leader, come l'indiano Narendra Modi e il canadese Justin Trudeau. A Rio, non mancheranno le discussioni sulla nomina di nuovi candidati per le posizioni europee, con la prossima settimana che si preannuncia cruciale per superare le tensioni tra i candidati e sciogliere i veti incrociati, in particolare quello che riguarda la socialista spagnola Teresa Ribera.

Mentre i leader mondiali si riuniscono, le aspettative sono alte: il G20 di Rio non è solo un'opportunità per discutere problemi immediati, ma anche per tracciare un percorso verso un futuro più cooperativo e sostenibile.