Il Garante colpisce Glovo con una multa di 5 milioni di euro: ecco la verità sui diritti dei rider
2024-11-22
Autore: Maria
Il Garante per la protezione dei dati personali in Italia ha inflitto un'altra pesante sanzione a Glovo, imponendo una multa di 5 milioni di euro. Questa decisione, anticipata da Today.it, si concentra nuovamente sull'algoritmo critico utilizzato dalla piattaforma, che è stato giudicato colpevole di violazioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). In particolare, Glovo ha tracciato i rider anche al di fuori dell'orario di lavoro, condividendo le loro informazioni con società di terze parti.
L'istruttoria è stata avviata grazie a un'indagine congiunta condotta da Reversing.Works, un progetto che analizza gli abusi delle piattaforme digitali. I risultati dell’indagine hanno evidenziato l’esistenza di un sistema di raccolta dati invasivo, dimostrando quanto i diritti dei rider siano sistematicamente compromessi.
Rider in Rivolta: Un Grido di Aiuto
Claudio Agosti, uno degli autori dello studio, ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra sindacati e professionisti del settore tecnologico. Quest’episodio non rappresenta un caso isolato, ma è parte di un trend preoccupante nella gig economy, che sta diventando la principale fonte di reddito per molte persone. "Questo scenario evidenzia la pervasività della raccolta dati nel capitalismo della sorveglianza", ha commentato Agosti, mettendo in luce la necessità di una migliore regolamentazione nel campo del diritto del lavoro.
Tecniche di Tracciamento Aggressive
L'analisi di Glovo, condotta between 2021 e 2022, ha rivelato che ogni volta un rider apriva l'app, anche se fuori servizio, la piattaforma inviava dati come posizione geolocalizzata, velocità e stato della batteria. Queste informazioni venivano raccolte e condivise senza il consenso esplicito dei lavoratori, creando preoccupazioni significative sulla privacy e sulla soggettività dei rider.
Una Storia di Sanzioni
Questa non è la prima volta che Glovo si trova nei guai con le autorità italiane: nel 2021, Foodinho srl, la compagnia sotto la quale opera Glovo in Italia, aveva ricevuto una sanzione di 2,6 milioni di euro per simili violazioni. L’autorità aveva richiesto miglioramenti significativi nella trasparenza e nella capacità dei rider di contestare decisioni automatizzate che potessero influenzare la loro attività lavorativa.
La Risposta di Glovo e le Nuove Normative
Dopo le sanzioni, Glovo ha modificato parte del suo algoritmo ma mantiene un sistema che assegna punteggi ai rider basati prevalentemente sulle loro performance recenti. Tuttavia, i dettagli effettivi di tale sistema rimangono confuse e opachi, con Agosti che ha segnalato come la mancanza di trasparenza continui a rappresentare un problema critico.
In Europa, la recente approvazione della direttiva sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali rappresenta un passo avanti significativo. Ma c'è ancora molta strada da fare: ogni nazione dell'Unione europea ha due anni per adattare le proprie leggi in base a questa direttiva, che mira a garantire una maggiore protezione dei diritti dei lavoratori e una regolazione più efficace dell’utilizzo degli algoritmi.
Un Futuro da Costruire
La battaglia per i diritti dei rider non è ancora finita. Con oltre 40 milioni di lavoratori delle piattaforme digitali in Europa, è fondamentale che le normative attuali evolvano per garantire condizioni di lavoro più giuste. La pressione continua da parte dei rider, supportata da sindacati e organizzazioni civili, potrebbe portare a cambiamenti significativi nel modo in cui vengono trattati e protetti, affinché ogni lavoratore possa svolgere il proprio lavoro in sicurezza e dignità.