Nel mondo del calcio, i falli di step on foot sono all'ordine del giorno, con una media di due, tre fino a dieci episodi a partita. Questo perché, fino a prova contraria, nel soccer si gioca principalmente con i piedi. Tuttavia, le interpretazioni degli arbitri sono incredibilmente varie e spesso portano a situazioni surreali. Un caso emblematico è avvenuto domenica scorsa durante una partita, dove un intervento di Gatti su Augello, con quest'ultimo in possesso della palla, ha sollevato dibattiti infuocati. Alcuni esperti hanno addirittura affermato che il pestone non meritasse un cartellino giallo perché era stato Augello a posizionare il piede sotto a quello dello juventino. Da qui, l'idea del foot under step è sbocciata, segnando una preoccupante degenerazione delle regole.

La questione del pestone è stata ulteriormente complicata nel match tra Monza e Fiorentina, dove un'azione simile tra Kryakopoulos e Baldanzi è stata interpretata in tre modi distinti dagli arbitri e dagli analisti. In una situazione in cui la verità sembrava evidente, si è discusso se il contatto fosse un fallo palese, se fosse giustificato dalla mira dei giocatori verso la palla, o addirittura se fosse stato involontario, nonostante Baldanzi fosse fermo. Durante un'analisi video su Dazn, l'ex arbitro Gervasoni, a nome anche del designatore Rocchi, ha cercato di difendere le decisioni arbitrali, ma la loro spiegazione è sembrata confusa e poco convincente.

L'ironia è che Rocchi, in un'altra situazione simile la scorsa stagione dopo Lecce-Milan, aveva affermato che gli errori arbitrali sono talvolta ininfluenti. Ma in un contesto di totale confusione regolamentare, anche il suo ruolo diventa complicato. Anziché firmare un errore, un ammissione di colpa sarebbe più rassicurante per gli appassionati di calcio. Infatti, mentre ci si aspetterebbe chiarezza sulle regole del pestone in area, il caos regna sovrano. Con la crescita dei casi di VAR e analisi video, gli arbitri devono necessariamente migliorare la loro comprensione delle situazioni di gioco, così da rispettare il regolamento e garantire un torneo più giusto.