
Il piano audace di Draghi per un'Europa potente: "La difesa comune è essenziale!"
2025-03-18
Autore: Alessandra
Mario Draghi ha dichiarato con fermezza che la "difesa comune dell’Europa" rappresenta "un passaggio obbligato per ottimizzare l'uso delle tecnologie necessarie a garantire la nostra sicurezza". Questa declarazione è avvenuta durante la sua audizione sul Rapporto riguardante il futuro della competitività europea, in seno alle commissioni di Camera e Senato. Draghi ha evidenziato come la difesa non si limiti più all'armamento, ma si estenda anche alle tecnologie digitali.
"Il concetto stesso di difesa evolve nel più ampio concetto di sicurezza globale", ha affermato, aggiungendo che "la sinergia tra tecnologie militari e digitali è fondamentale per integrare i vari sistemi di sicurezza in aria, mare, terra e spazio". Ha quindi sottolineato l’urgenza di sviluppare una strategia continentale armonizzata per l'implementazione del cloud, del supercalcolo e dell'intelligenza artificiale, oltre alla cyber sicurezza, affermando che "questo avanzamento deve necessariamente avvenire su scala europea".
In un passaggio importantissimo, Draghi ha messo in luce il considerevole divario tra l'Europa e superpotenze come Stati Uniti e Cina. Il Rapporto analizza in dettaglio l'intero ciclo dell'innovazione, dalla ricerca alla commercializzazione, proponendo misure concrete che l'Europa e i singoli Stati membri possono adottare per ridurre questo gap e favorire lo sviluppo delle aziende più innovative. Negli ultimi tempi, la situazione è ulteriormente peggiorata: i costi di addestramento dei modelli di intelligenza artificiale si sono ridotti drasticamente di dieci volte, rendendo inevitabile che l'Europa debba reagire prontamente.
Draghi ha messo in guardia: "Attualmente, 8 dei 10 Large Language Models sono sviluppati negli Stati Uniti e i rimanenti 2 in Cina. Il ritardo europeo sembra incolmabile, ma è cruciale che l'industria e i servizi inizino a integrare l'intelligenza artificiale nel loro operato quotidiano". Ha anche avvertito che l'espansione dei modelli di intelligenza artificiale rischia di saturare gli spazi ancora disponibili per le sperimentazioni europee.
Concludendo, Draghi ha affermato che la cooperazione in ambito difensivo e tecnologico rappresenta non solo una risposta alle sfide globali, ma anche un’opportunità unica per l’Unione Europea di riaffermare la sua competitività nel panorama mondiale.