Il tentato femminicidio al Lidl di Seriate: la drammatica verità svelata
2025-01-07
Autore: Marco
Una storia che ha scosso una comunità, quella di Seriate, in provincia di Bergamo, dove un tragico tentativo di femminicidio ha avuto luogo nel parcheggio di un supermercato Lidl. Daniel Manda, l'aggressore, ha cercato di uccidere sua moglie, Daniela, colpendola con un coltello di ceramica per ben 14 volte. Fortunatamente, il gesto disperato della donna ha attirato l'attenzione di alcuni clienti del supermarket, dando inizio a un'eroica azione di salvataggio.
Alexandra Alina, una giovane romena e nuova cassiera del Lidl, è stata tra i primi a rispondere all'appello di aiuto. «C’era tanta gente, ma nessuno si era mosso. Ho pensato, non possiamo semplicemente guardare», racconta. Armata di coraggio e un ombrello, si è unita a Nicola Rea, una guardia scelta dell’esercito, che si trovava lì per caso. «Gli ho urlato di lanciare sassate», confessa, sottolineando quanto sia stata fondamentale l’unità di intenti dei presenti.
La scena si è svolta rapidamente: allarmati dagli urla disperate di Daniela, i clienti hanno cercato di intervenire in vario modo. Molti hanno iniziato a filmare, ma altri, come Rea, non hanno esitato a scendere in campo. «Ho visto un uomo trascinarla per i capelli e il mio istinto ha preso il sopravvento. Ho attaccato con l’ombrello», racconta l'uomo.
Il drammatico evento è accaduto intorno alle 9.18 del mattino, quando Daniela ha avvertito di essere in grave pericolo. Un altro cliente ha colpito Manda alle spalle, facendolo desistere e permettendo a Daniela di essere messa in salvo. Al pronto soccorso, però, i medici hanno diagnosticato a Rea una ferita seria: «Ho preso una coltellata all’orecchio, ma la mia preoccupazione principale era per la donna», aggiunge con umiltà.
Sconvolti da quell'episodio, i testimoni hanno raccontato che Manda era già noto per comportamenti violenti. Condannato in passato per maltrattamenti, avrebbe dovuto indossare un braccialetto elettronico, ma era stato rimosso pochi giorni prima del tentato omicidio. Daniela e i suoi figli, che ora vivono con il papà, sono stati protagonisti di una vita segnata da litigi e verbali maltrattamenti.
Questa drammatica vicenda ha riacceso il dibattito sui femminicidi e sulla necessità di misure di protezione più efficaci per le donne in situazioni di pericolo. Il grazioso supermercato dove tutto questo è accaduto non sarà mai più visto come un luogo tranquillo, ma come il palcoscenico dove, grazie all’impegno collettivo di molti, una vita è stata salvata.
«Non posso credere che così tante persone si siano unite per aiutare», conclude Rea. Una lezione di solidarietà che rimarrà impressa nei cuori di chi ha assistito a quel drammatico salvataggio.