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Il Test del Missile Taurus: L’Inquietante Richiesta di Kiev e i Timori di Berlino

2024-10-12

Autore: Francesco

Seoul è al centro dell’attenzione internazionale per i suoi recenti test militari. La Corea del Sud ha lanciato per la prima volta il missile da crociera Taurus KEPD 350K, secondo quanto riportato dall'agenzia Yonhap. Gli otto e dieci ottobre, il missile ha colpito obiettivi nel Mar Giallo, viaggiando per 400 km con grande precisione.

Questo missile, operativo a bordo dei moderni aerei da combattimento Boeing F-15K Slam Eagle, è una versione avanzata del Taurus KEPD 350 utilizzato da forze aeree europee come quelle tedesche e spagnole. Dal suo primo lancio nel 2017, in risposta ai test nucleari della Corea del Nord, il Taurus non era stato più impiegato fino ai recenti lanci. La questione su cosa significhi questo test in relazione alla guerra in Ucraina è cruciale.

Il Taurus pesa 1.400 kg e ha dimensioni impressionanti: lungo 5,1 m, alto 32 cm e largo 63 cm. È dotato di una testata chiamata MEPHISTO, progettata per perforare obiettivi rinforzati come bunker, rendendolo un'arma di grande efficacia. Il missile può raggiungere obiettivi in Corea del Nord in meno di 15 minuti, grazie alla sua velocità di 1.163 km/h. Nel 2018, Seul ha anche acquistato altri 90 missili Taurus, sottolineando le crescenti tensioni con Pyongyang.

Tuttavia, a est, c'è un altro paese in cerca di protezione: l'Ucraina. Kiev ha richiesto a gran voce missili Taurus agli alleati, ma il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha rifiutato di fornire supporto, contrariamente agli aiuti già ricevuti da Regno Unito e Francia con i loro missili Storm Shadow. Il Taurus, con la sua tecnologia stealth, rappresenterebbe un potenziale game-changer per le forze ucraine, che lottano contro l’aggressione russa.

Scholz ha dichiarato che militarizzare la questione dei missili senza un'adeguata supporto sul campo sarebbe troppo rischioso e potrebbe innescare reazioni da parte di Putin. "La Germania ha preso una decisione chiara e questa non cambierà", ha affermato lo scorso settembre, confermando il rifiuto di inviare missili all'Ucraina.

Queste dichiarazioni di Berlino giungono in un momento in cui il presidente Biden e il primo ministro britannico, Keir Starmer, non hanno intenzione di allentare le restrizioni riguardo l'uso di armi a lungo raggio contro obiettivi russi. Sebbene Kiev assicuri che non attaccherà Mosca senza il consenso degli alleati, per Berlino tali rassicurazioni non sono sufficienti per giustificare la fornitura di armi così potenti. La situazione rimane tesa e potrebbe avere ripercussioni significative sulle dinamiche geopolitiche in corso.