Nazionale

Una tisana avvelenata per far abortire la compagna: il mobilifero brianzolo condannato a sei anni di carcere

2024-10-10

Autore: Alessandra

Monza, 10 Ottobre 2024 - La Condanna

Il Tribunale di Monza ha inflitto sei anni di reclusione a un 55enne brianzolo, un facoltoso mobiliere vedovo con figli adulti, accusato di interruzione non consensuale di gravidanza. L'uomo è stato condannato per aver somministrato alla sua compagna un farmaco abortivo mescolato a una tisana e a un bicchiere di acqua di cocco, che le aveva offerto a casa. La vittima, una monzese di 45 anni, ha denunciato l'accaduto dopo aver avvertito un "residuo dal cattivo sapore" nelle bevande, che l'hanno costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale di Monza.

La crisi della coppia

"Avevamo già passato momenti difficili, ma lui sembrava aver accettato l’idea di costruire una famiglia – ha raccontato la donna – Quando gli ho detto che ero incinta, la sua reazione è stata di rabbia, nonostante le sue dichiarazioni di voler un futuro insieme. Alla fine, ho deciso di tenere il bambino, con o senza di lui".

La coppia viveva separata e aveva mantenuto segreta la gravidanza anche ai figli del compagno. Quella sera, la donna si reca a casa dell’uomo, dove trova due tisane già pronte, un’abitudine che avevano, ma che di solito preparava lei mentre lui era presente.

Il risarcimento e l'impatto della tragedia

La 45enne si è costituita parte civile al processo, ottenendo il riconoscimento del diritto a un risarcimento per danni, da quantificare in un'azione civile separata. La perdita del bambino è avvenuta nel 2018, alla settima settimana di gravidanza, un evento traumatico che ha segnato profondamente la sua vita.

Le indagini rivelano ricerche inquietanti

Durante le indagini, è emerso che sul computer del 55enne erano presenti delle ricerche relative a un farmaco abortivo, risarcimenti per un bambino non riconosciuto e anche domande su eventuali tracce di quel farmaco nel sangue dopo l’aborto. Queste evidenze hanno contribuito a consolidare le prove contro l'imputato, portando a una condanna esemplare.

Indignazione e riflessione sociale

La condanna ha suscitato un'ondata di indignazione e dibattito sulla violenza di genere e sui diritti delle donne, evidenziando un tema sociale di grande attualità. La società civile chiede che episodi simili non rimangano impuniti e sottolinea l'importanza di proteggere le donne da abusi e manipolazioni emotive.