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Intercettazioni: il Senato approva la controversa stretta. Scarpinato: "Un colpo alla lotta alla criminalità"

2024-10-09

Autore: Francesco

Nuove regole per le intercettazioni telefoniche

Sono state approvate dal Senato nuove regole per le intercettazioni telefoniche, scatenando un acceso dibattito. Il disegno di legge, proposto da Pierantonio Zanettin di Forza Italia, stabilisce che le intercettazioni possano durare solo 45 giorni, con possibilità di proroga solo se emergono nuovi elementi significativi. 83 senatori hanno votato a favore, 49 contro e uno si è astenuto. Il provvedimento ora passerà alla Camera per ulteriori discussioni e potenziali modifiche.

Reazioni e opposizioni

In una sconcertante opposizione, le frizioni sono palpabili tra governo e opposizione, con gran parte del centrodestra e Italia Viva a sostenere la nuova misura, mentre i 5 Stelle e alcuni esperti di diritto denunciano un pericolo imminente per i diritti civili. La vicepresidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (ANM), Alessandra Maddalena, ha affermato che questa misura potrebbe compromettere la protezione dei diritti umani, sottraendo uno degli strumenti più efficaci nella lotta contro la criminalità.

Critiche di Roberto Scarpinato

Roberto Scarpinato, noto ex procuratore generale di Palermo, ha specificamente criticato il governo per aver ignorato le opinioni degli esperti ed aver approvato il disegno di legge senza consultare investigatori e inquirenti. Secondo Scarpinato, la misura trasferisce potere alle forze dell'ordine senza fornire loro gli strumenti necessari per avere successo nelle indagini, creando una confusione tra intercettazioni ambientali e telefoniche.

Modifiche al codice di Procedura penale

Il provvedimento modifica l'articolo 267 del codice di Procedura penale, limitando la durata delle intercettazioni a 45 giorni, un limite che Scarpinato ha definito pericoloso. Rivela che per reati gravi, come femminicidi e stragi, la magistratura dovrà chiudere le indagini dopo 45 giorni se non riesce a raccogliere prove concrete. Questo approccio, sostiene, potrebbe condurre a un vero e proprio favoreggiamento della criminalità, rendendo difficile il lavoro delle autorità e, in ultima analisi, creando potenziali spazi per l'impunità.

Un atteggiamento irresponsabile della maggioranza

Scarpinato si è anche espresso contro ciò che considera un atteggiamento irresponsabile da parte della maggioranza. 'Stiamo assistendo a un processo di smantellamento dei presidi dello Stato per la lotta alla criminalità organizzata', ha dichiarato. Ritiene che le leggi recenti del centrodestra stiano iniziando a far assomigliare l'Italia a una 'Repubblica delle banane', con riferimenti chiari al declino della legalità e dell'ordine pubblico.

Indagini su crimini legati alla mafia

Inoltre, nonostante le nuove normative, le indagini su crimini legati alla mafia continueranno a essere disciplinate da regole separate. Tuttavia, Scarpinato ha avvertito che, per molti reati, le prove possono richiedere tempo per emergere; ha portato esempi della sua esperienza personale per illustrare come l'interpretazione delle intercettazioni possa essere complicata e richiedere mesi. 'Se non abbiamo tempo sufficiente per analizzare le conversazioni, rischiamo di perdere tracce importanti', ha concluso.

Conclusioni

La battaglia sulla riforma continua e il futuro della giustizia in Italia rimane incerto mentre la tensione politica cresce.