L'Iran si dichiara "pronto a qualsiasi scenario" e le sue forze armate "sono completamente preparate" a fronteggiare ogni minaccia, secondo quanto affermato dal ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi.

Araghchi ha rivelato che la Repubblica Islamica ha "individuato tutti gli obiettivi necessari" e sta lavorando per "fermare i conflitti e raggiungere un accordo accettabile per il cessate il fuoco". Questo annuncio arriva in un periodo di tensioni crescenti nella regione, con l'Iran che pone un enfasi particolare sulla sua postura difensiva e offensiva.

Durante le sue consultazioni in Arabia Saudita e in altri Paesi del Medio Oriente, Araghchi si concentrerà sugli sviluppi recenti e su come affrontare, secondo lui, i "crimini del regime sionista in Libano e Gaza". Sottolineando gli sforzi congiunti dei Paesi islamici per fronteggiare l’attuale crisi regionale, ha affermato: "La politica di principio dell'Iran è quella di sostenere i movimenti di resistenza; non siamo alla ricerca di un aumento delle tensioni, ma non abbiamo paura di nessuna guerra, poiché le nostre forze armate sono pronte per qualsiasi scenario".

In una nota di allarme, il vice presidente del Parlamento di Teheran, Ali Nikzad, ha messo in guardia: "Se Israele attaccherà l'Iran, un nuovo tipo di arma difensiva iraniana sarà svelata". Ha inoltre confermato che durante l'attacco dell'Iran contro Israele la scorsa settimana è stata mostrata una nuova tipologia di missile, mai utilizzato in precedenti operazioni contro lo Stato ebraico.

Questa dichiarazione evidenzia come l'Iran stia investendo continuamente nel potenziamento della sua capacità militare, suscitando preoccupazioni a livello internazionale e in particolare tra i suoi rivali regionali. Cosa significherà questa escalation per la stabilità della regione? Solo il tempo potrà dirlo.