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Italia-Israele a Udine: Partita e Corteo Pro-Palestina in una Città Blindata

2024-10-14

Autore: Maria

Questa sera, Udine si prepara ad ospitare un evento di grande rilevanza sportiva e sociale: il match di Nations League tra Italia e Israele, in programma alle 20.45 presso il Bluenergy Stadium. La città, però, è divisa in due: da un lato ci sono i tifosi pronti a sostenere la nazionale, dall'altro i partecipanti al corteo pro-Palestina, previsto partire da piazza della Repubblica alle 17, che potrebbe richiamare migliaia di manifestanti.

A fronte di 11.700 biglietti venduti per una capienza di 25.000 posti, le autorità locali stanno implementando misure di sicurezza senza precedenti per mantenere separati i due eventi. La Questura e la Prefettura di Udine non segnalano, per ora, preoccupazioni circa infiltrati tra i manifestanti, ma sono state predisposte barriere di sicurezza che isolano completamente il Bluenergy Stadium dalla zona del corteo.

Le misure di sicurezza includono una zona rossa attorno allo stadio e controlli rigorosi nei pressi degli hotel che ospitano i calciatori israeliani. Questa cornice tesa è stata creata per garantire la sicurezza degli atleti e dei tifosi, con numerosi dissuasori e barriere montate per prevenire qualsiasi conflitto. Già dalla vigilia, l'area davanti allo stadio è stata interdetta al pubblico, instaurando un vero e proprio bunker intorno alla squadra israeliana.

La partita ha sollevato numerose polemiche già da settimane. Inizialmente, il Comune di Udine aveva deciso di non concedere il patrocinio all'evento, ma dopo un cambio di rotta del sindaco Alberto Felice De Toni, la situazione ha suscitato reazioni contrastanti. Diverse organizzazioni, tra cui il centro Balducci e Pax Christi Italia, hanno espresso il loro dissenso e hanno criticato quella che definiscono l'apartheid israeliana, facendo parallelismi con il regime sudafricano durante l'apartheid. In una dura nota, hanno evidenziato la gravità della situazione attuale in Palestina, affermando che questa partita non rappresenta solo uno sport, ma anche un controverso atto politico.

Questa singolare serata a Udine non sarà solo una celebrazione del calcio, ma si preannuncia come un momento cruciale per la riflessione sociale e politica sul conflitto israelo-palestinese, con la speranza che il dialogo e la pace possano emergere da questa complessa situazione.