Angelo Binaghi, presidente della Federtennis e Padel italiana, non usa mezzi termini quando parla del caso Clostebol che coinvolge Jannik Sinner. La questione è ora nelle mani del Tas di Losanna, il quale dovrà esprimersi sull'appello della Wada riguardo l'assoluzione da parte dell'Itia. "Non so se ci sia qualcuno che voglia fermare Sinner - ha dichiarato a Associated Press - Magari in Italia c'è chi spera che Sinner venga fermato, ma a noi non importa."

Binaghi ha sottolineato che "il caso Clostebol è stato chiarito in ogni suo aspetto. Il mondo intero ha capito cosa è successo a Sinner, e questo è l'aspetto più importante, soprattutto per l'integrità dell'immagine del ragazzo e per il suo stato d'animo, che deve essere diverso da quello che ha vissuto da Indian Wells in poi."

"Sinner sapeva di non aver fatto nulla, ma non poteva esprimerlo" ha aggiunto Binaghi. "Tutti hanno compreso ciò che è accaduto, tranne forse due imbecilli al mondo. Questo è un titolo di merito per la maggior parte delle persone sensate." Il presidente ha poi dichiarato: "Ritengo il caso chiuso, il peggio è passato; ora attendiamo la sentenza, che non so se arriverà prima o dopo gli Australian Open. Credo sia una formalità, abbiamo grande fiducia nel Tas."

Binaghi ha anche voluto evidenziare i successi recenti del tennis italiano, affermando: "Abbiamo trionfato su tutte le prime pagine e nelle interazioni sui social, che sono state molto positive. E il motivo è semplice: abbiamo una generazione di campioni educati, che danno esempi positivi ai giovani e rispettano l'avversario. Purtroppo, nel calcio non si può dire lo stesso."

In un periodo ricco di sfide e polemiche, la figura di Jannik Sinner emerge come simbolo di resilienza e determinazione. Con la sua giovanissima età, Sinner ha già segnato la storia del tennis italiano, e la sua carriera promette di conquistare ancora molte vette. La comunità tennis sta tutta dalla sua parte, e c'è grande attesa per come si concluderà questa intricata vicenda.