Joe Biden blocca l'acquisto di U.S. Steel da parte di Nippon Steel: ecco cosa significa
2025-01-03
Autore: Maria
Joe Biden blocca l'acquisto di U.S. Steel da parte di Nippon Steel
Venerdì, il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di bloccare l'acquisto della U.S. Steel, la terza azienda siderurgica del paese, da parte del gruppo giapponese Nippon Steel, per un valore di 15 miliardi di dollari. Quest'azione, contenuta in un ordine esecutivo, obbliga Nippon Steel a interrompere le procedure di acquisto entro 30 giorni.
La scelta di Biden è stata sorprendente, soprattutto considerando che il suo mandato sta per scadere il 20 gennaio. Anche Donald Trump si era espresso contro la vendita, riflettendo un raro allineamento tra i due leader. La decisione ha generato preoccupazioni, specialmente poiché il Giappone è considerato uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti in Asia.
L'ordine esecutivo di Biden giustifica il blocco con il timore che un nuovo proprietario possa compromettere la sicurezza nazionale americana, riducendo la produzione di acciaio nel paese. Il Comitato sugli Investimenti Stranieri aveva esaminato la questione senza fornire un parere vincolante, lasciando a Biden il compito di prendere la decisione finale. Questo è stato un tema caldo anche durante la campagna elettorale, in cui sia Biden che Harris avevano espresso contrarietà a questa operazione.
La fusione tra Nippon Steel e U.S. Steel avrebbe dato vita a una delle più grandi aziende siderurgiche al mondo, considerando che Nippon Steel è la quarta azienda del settore a livello globale. Politicamente, l’operazione è stata vista con sospetto, soprattutto poiché la U.S. Steel ha sede in Pennsylvania, uno stato chiave nelle elezioni presidenziali.
Il sindacato United Steelworkers, con oltre 1,2 milioni di membri tra Stati Uniti e Canada, si era opposto alla vendita, sottolineando l'importanza di mantenere una storica azienda americana sotto controllo nazionale. Fondata nel 1901, U.S. Steel impiega più di 20.000 persone negli Stati Uniti, con circa 4.000 lavoratori in Pennsylvania. C'era anche preoccupazione che i nuovi proprietari non avrebbero rispettato gli impegni occupazionali.
D'altra parte, la dirigenza di U.S. Steel ha difeso l’operazione, avvertendo che il blocco della vendita potrebbe mettere a rischio migliaia di posti di lavoro e il futuro degli stabilimenti, ipotizzando anche possibili chiusure o spostamenti di produzione. È raro che il governo degli Stati Uniti intervenga in modo così deciso, solitamente difendendo il libero mercato, e dal 2020 il Comitato sugli Investimenti Stranieri ha agito in questo modo solo cinque volte, tutte riguardanti aziende cinesi.
In risposta, Nippon Steel ha accusato l’amministrazione Biden di "intollerabili interferenze" e ha minacciato di presentare ricorso contro l'ordine esecutivo. Attualmente, il futuro di U.S. Steel rimane incerto. Inizialmente, un'altra azienda americana, Cleveland-Cliffs, aveva manifestato interesse all'acquisto, ma non aveva potuto eguagliare l'offerta presentata da Nippon Steel.
In questo contesto, la situazione della U.S. Steel riflette le complessità delle relazioni commerciali internazionali e le dinamiche politiche interne, storicamente intrecciate con l’industria manifatturiera americana. Sarà interessante osservare come questa decisione influenzerà il mercato dell'acciaio negli Stati Uniti e le alleanze commerciali fra le nazioni.