Finanze

La crisi dell’euro: un disastro sotto gli occhi del mondo

2025-01-07

Autore: Maria

Il 2025 inizia con il tasso di cambio euro-dollaro ai minimi storici, vicino alla parità. Questo non è solo un problema di valore monetario, ma rappresenta una crisi profonda che Bruxelles ignora con scarsa lungimiranza. Il tasso è sceso a livelli che non si vedevano da venti anni, eppure le istituzioni europee sembrano impreparate a reagire a una situazione che si aggrava giorno dopo giorno.

Il cambio euro-dollaro, che nel 2008 era arrivato a 1,60, ha subito un declino notevole. L’Europa, osannata come modello d’eccellenza finanziaria, ha visto al contrario il dollaro americani crescere del 38,8% mentre l'Eurozona è salita solo del 14,8%. Il rafforzamento del dollaro ha ridotto sempre più il peso dell'euro nel panorama economico globale.

La crisi degli euro, spesso associata alla speculazione sui debiti sovrani dei PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), è solo il primo atto di una tragedia economica che continua. L'Europa ha sprecato varie occasioni storiche per posizionare l'euro come valuta di riferimento globale, mentre il suo peso nelle transazioni SWIFT è crollato dal 39% al 13% dal 2022 ad oggi.

In contrasto, il dollaro è salito dal 41,51% al 57,91%. Ciò è accaduto in parte a seguito della guerra tra Russia e Ucraina, che ha allontanato Mosca dal sistema di pagamento internazionale, azzerando le transazioni in euro per il gas e gli altri prodotti energetici. Questo scenario è aggravato dalla forza continua del dollaro nelle riserve valutarie globali, restando sopra il 57% anche dopo le recenti fluttuazioni.

In un contesto di crisi, l'oro sta emergendo come l'unica valida alternativa al dollaro. Il suo valore è schizzato da 1925 a oltre 2650 dollari l'oncia, evidenziando quanto alta sia la domanda di risorse sicure. Gli economisti avvertono che l’euro ora rappresenta meno del 15% delle transazioni internazionali, un clamoroso fallimento rispetto alle aspettative.

Negli ultimi anni, i media hanno parlato di una 'dedollarizzazione' in corso, ma i dati parlano chiaro: stiamo assistendo a un'inversione di tendenza. Le nazioni europee sono in allerta per le possibili conseguenze delle politiche commerciali dell'amministrazione Trump, e molti cittadini si interrogano: dove ci porterà questa crisi? La realtà è che la caduta del cambio non è temporanea, ma il riflesso di una crisi strutturale, una vera e propria debacle economica che mina le fondamenta della nostra unione monetaria. Questo è un campanello d'allarme, un invito a guardare in faccia una realtà che Bruxelles non può più ignorare.