La straordinaria avventura di Marco Lo Martire: 50 giorni in Antartide senza mai vedere il buio!
2024-12-20
Autore: Francesco
Marco Lo Martire, un biologo marino di 43 anni originario di Palermo, ha appena concluso un'esperienza straordinaria in Antartide, dove ha trascorso 50 giorni immerso in temperature glaciali e in un perpetuo giorno estivo. Tornato in Italia da pochi giorni, ricorda con incredibile emozione quel momento sul volo di ritorno, quando sopra la Nuova Zelanda ha finalmente rivisto il buio.
Professor Lo Martire era impegnato nella base italiana Mario Zucchelli, partecipando al progetto di ricerca "Microadapt", finanziato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) e coordinato dall'Università Politecnica delle Marche. Questo studio si propone di approfondire la conoscenza del microbioma e come esso consenta ad alcuni organismi di adattarsi a condizioni estreme.
Il lavoro di ricerca è il seguito di un progetto condotto tra il 2017 e il 2019, pubblicato su Science Advances, nel quale era stato dimostrato come alcuni vermi riescano a sopravvivere a temperature estremamente basse grazie a particolari proteine prodotte dai loro microbiomi. Marco Lo Martire e il suo team desideravano ora verificare se anche altri organismi mostrassero simili capacità di adattamento.
"La mia passione per il mare è sempre stata presente", racconta Lo Martire, nipote di un pescatore di Mondello. Questa passione lo ha portato a conseguire una laurea triennale in Scienze Ambientali e una magistrale in Risorse Biologiche Marine all'Università di Palermo, seguite da un dottorato in Biologia ed Ecologia Marina.
La missione in Antartide è stata la sua quinta esperienza in quell'area remota, dove ha vissuto un mese e mezzo in un contesto unico, con temperature variabili da -35 a 0 gradi Celsius. Lo scienziato ha ammesso di aver avuto difficoltà con l'assenza del ciclo giorno-notte, uno shock non da poco. "Dormivo poco, dato il carico di lavoro e la luce incessante", ha dichiarato.
"La vita alla stazione della Zucchelli non è affatto una vacanza. Gli unici momenti di socialità avvengono durante i pasti, con cibo importato da Nuova Zelanda e Italia. Il pesce locale? È impossibile, a causa del trattato Antartico".
Per affrontare le rigide condizioni climatiche, il biologo palermitano ha imparato a vestirsi a strati, adattandosi rapidamente all'ambiente. "Non è facile, soprattutto quando il vento cambia improvvisamente, ed è fondamentale coprire tutto il corpo per evitare congelamenti. È una vera sfida!".
Una volta tornato ad Ancona, Marco ha in programma di trascorrere le vacanze di Natale e Capodanno in Sicilia. Ma cosa ne pensa del ritorno al sud Italia? "Temo molto di più l'umidità di Palermo rispetto alle intemperie dell'Antartide", ha scherzato, mostrando ancora una volta la sua incredibile capacità di adattamento e resilienza.