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L'Attesa dell'Iran: A Cosa Sta Pensando Mentre Israele Bombarda il Libano?

2024-09-25

Autore: Chiara

Sono trascorsi 56 giorni dall'attentato che ha colpito Ismail Haniyeh a Teheran, provocando reazioni internazionali e un aumento delle tensioni in Medio Oriente. Il presidente Massoud Pezeshkian, appena insediato, aveva affermato con fermezza che "la Repubblica islamica dell'Iran difenderà il suo onore". Ma nonostante le promesse di vendetta, il governo iraniano ha mostrato cautela, ribadendo la necessità di moderazione per fermare il conflitto a Gaza, di fronte a migliaia di vittime.

La posizione diplomatica dell'Iran è complicata. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha annunciato la disponibilità dell'Iran a riprendere i dialoghi sul nucleare, un tema cruciale per alleviare le sanzioni economiche che stentano a rafforzare l'economia del paese. Questa volontà di apertura è una strategia ben pianificata da Pezeshkian, che riconosce la necessità di stabilire un dialogo con le potenze occidentali per superare l'isolamento, senza attizzare ulteriormente i conflitti nella regione.

Recentemente, Pezeshkian ha avvertito che la guerra in Medio Oriente non porterebbe benefici a nessuno e ha descritto gli attacchi israeliani in Libano come tentativi di istigare una guerra totale. Nonostante la pressione e le provocazioni, l'Iran sta cercando di mantenere un profilo basso. La leadership dei Pasdaran, che controlla gran parte della politica militare, è ben consapevole che un passo falso potrebbe compromettere gli sforzi diplomatici e minare la credibilità del nuovo presidente.

Il governo iraniano sembra essere in una posizione delicata. Mentre il leader supremo Ayatollah Ali Khamenei ha approvato l'elezione di Pezeshkian, ci sono segnali di crescente impazienza fra i gruppi conservatori e i Pasdaran, che si aspettano una risposta tangibile contro Israele. Per far fronte a questa pressione, Pezeshkian ha sottolineato l'importanza della 'neutralizzazione' dell'immagine negativa dell'Iran all'estero, mostrando al contempo la determinazione a impedire che continuino le provocazioni israeliane.

In un contesto internazionale che vede Washington coinvolto in una complessa partita geopolitica, l'Iran si trova a dover navigare tra la necessità di mantenere la sua influenza nella regione e l'urgente necessità di ridurre l'isolamento economico. Mentre Pezeshkian partecipa all'Assemblea generale dell'Onu a New York, emerge chiaramente che le sue prossime mosse saranno monitorate con attenzione, sia dai partner occidentali che dagli attori regionali. La storia della regione lo insegna: ogni mossa sbagliata potrebbe innescare una reazione a catena devastante.