Finanze

Le Borse europee oscillano mentre l'inflazione scende sotto il 2%: Cosa aspettarsi ora?

2024-10-01

MILANO – Oggi, 1 ottobre, i listini europei sembrano essere in balia di incertezze, mentre i recenti indici Pmi sul settore manifatturiero dell’Eurozona rivelano un pessimismo diffuso. Questi dati, che derivano da un sondaggio sui direttori agli acquisti delle aziende, sono un indicatore cruciale dell'andamento economico, e purtroppo non mostrano segnali positivi.

Un punto cruciale è la notizia che l’inflazione nell’Eurozona è scesa al di sotto del 2%, il livello obiettivo della Banca Centrale Europea, per la prima volta dal 2021. I dati mostrano un'inflazione dei prezzi al consumo in settembre al +1,8%, rispetto al +2,2% del mese precedente, grazie a un significativo calo della componente energetica. Questo calo è interpretato dagli investitori come un possibile segnale che la BCE potrebbe procedere con un altro taglio dei tassi d'interesse già questo mese.

Gli indici Pmi segnano un preoccupante 45 punti, ben al di sotto della soglia di 50 punti che distingue tra contrazione ed espansione dell’economia. L'Eurozona copre un panorama economico a due velocità, con il Sud – in particolare Spagna e Grecia – che mostrano segni di crescita, mentre la Germania continua a essere in difficoltà. In Italia, l’indice scende a 48,3 punti, confermando che l’attività economica resta in contrazione.

In questo contesto, l’inflazione si sta rivelando un argomento caldo anche per gli investitori, in attesa dei dati aggiornati che riporteranno l’andamento dei prezzi in Eurozona. Dopo la pubblicazione dei recenti risultati in Italia e Germania, dove l’aumento dei prezzi è stato inferiore alle aspettative, l’attenzione si concentra ora sulle misure future della BCE.

In parallelo, i mercati stanno monitorando le dichiarazioni di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, che ha comunicato che i prossimi tagli dei tassi potrebbero essere meno aggressivi rispetto ai 50 punti base decisi a settembre. Ciò suggerisce che le politiche monetarie cauto-moderate potrebbero essere la norma nei prossimi mesi, generando ulteriori ondate di volatilità nei mercati europei.