
Le esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti bloccate: pericolo dazi al 200%
2025-03-26
Autore: Maria
Negli ultimi giorni, il settore vinicolo italiano sta affrontando una crisi allarmante: molte esportazioni di vino e prosecco verso gli Stati Uniti sono ferme. La causa principale di questa fermata è l'annuncio del presidente Donald Trump su possibili dazi del 200% su vini, champagne e alcolici prodotti nell’Unione Europea, rilasciato il 13 marzo. I timori sui dazi, se attuati, potrebbero avere conseguenze devastanti per un settore che già lotta per mantenersi competitivo nel mercato globale.
Dal momento che il vino viene generalmente spedito via mare, molti produttori e importatori statunitensi si trovano in difficoltà con casse di migliaia di bottiglie intrappolate in cantine e porti, senza certezze su quando o se queste merci potranno essere spedite. Le cancellazioni di ordini da parte di importatori americani sono già una realtà: molti temono di dover affrontare un aumento esorbitante dei costi una volta che la merce arriverà, qualora i dazi entrassero in vigore.
Sandro Sartor, presidente di Ruffino – una delle più importanti aziende vinicole toscane – ha sottolineato che una nave in partenza da Livorno ora potrebbe arrivare negli Stati Uniti solo dopo la metà di aprile. Con quasi un milione di bottiglie ferme, Ruffino è nella precarietà e molti produttori, compresi quelli della Unione italiana vini (Uiv), avvertono di una "fase di stallo" che sta colpendo l'intero settore.
Questa incertezza non ha solo impatti economici ma anche sociali, ripercuotendosi su ristoratori e negozianti statunitensi che dipendono dai vini europei. Mary Taylor, proprietaria di una rinomata azienda di importazione, ha dichiarato che già stava cercando di annullare ordini in viaggio, per proteggere la propria attività.
In data 14 marzo, la catena Total Wine & More, un grosso rivenditore del Maryland, ha annunciato di sospendere gli acquisti di vino italiano, mentre anche l'US Wine Trade Alliance ha raccomandato alle proprie aziende associate di interrompere tutte le importazioni dall'Europa.
Le conseguenze dei dazi non sono da sottovalutare, soprattutto considerando che nel 2024 il 24% delle esportazioni di vino italiano era diretto verso gli Stati Uniti, raggiungendo un valore di 1,93 miliardi di euro. Molti vini italiani, in particolare quelli di fascia “popolare” venduti a meno di 13 dollari, rischiano di subire un impatto pesante. Per le aziende più grandi, come Ruffino, che fanno affidamento sull'esportazione, l'introduzione di tali dazi potrebbe significare danni economici incalcolabili.
Diversi consorzi vinicoli italiani, compresi quelli del Prosecco, Chianti Classico e Brunello di Montalcino, hanno recentemente scritto lettere ufficiali al governo italiano, chiedendo un intervento urgente. Il rischio di perdita di un mercato cruciale potrebbe costringere le aziende a cercare mercati alternativi, un processo che comporterebbe difficoltà significative e una contrazione del valore dei prodotti. È evidente che l'importanza di agire ora non si limita alla solo mera strategia commerciale: la sicurezza occupazionale e il benessere delle comunità vinicole italiane sono ora a rischio.