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Libano in crisi: soldati italiani di Unifil in stato di allerta, bunker pronti e pattugliamenti interrotti

2024-09-30

Autore: Sofia

Con l'inizio dell'incursione di terra in Libano, l'allerta nelle basi di Unifil è salita a livello 2. Questo ordine è stato impartito dal Comando della missione ONU, dopo che le forze armate israeliane hanno annunciato operazioni mirate nella regione. Nonostante le dichiarazioni di Israele circa un'operazione limitata e non invasiva, i caschi blu, in particolare gli oltre mille soldati italiani presenti nel Settore Ovest, sono in attesa di sviluppi, senza la possibilità di prevedere le mosse di Tel Aviv o di Hezbollah.

Il portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Stéophane Dujarric, ha dichiarato che i caschi blu rimarranno nelle loro posizioni a causa dell'intensità dei combattimenti, che ha reso impossibili i pattugliamenti. In questo clima di paralisi operativa, è fondamentale mantenere l'allerta al massimo livello, pronto a un ulteriore innalzamento.

La situazione attuale è critica e si attende una decisione da New York riguardo un eventuale ritiro. Tuttavia, al momento non sembra ci siano piani immediati per evacuare i contingenti, con la speranza che l'operazione israeliana sia contenuta. Molti osservatori ritengono che Unifil possa continuare a svolgere un ruolo stabilizzatore in un conflitto che minaccia di estendersi a livello regionale. L'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per la Politica Estera, Josep Borrell, ha sottolineato l'importanza della missione Unifil per la stabilità della regione, chiedendo a tutte le parti coinvolte di sostenere i peacekeeper. Anche il Ministro degli Affari Esteri italiano, Antonio Tajani, ha affermato che non vi saranno cambiamenti nelle regole di ingaggio, ma è possibile un futuro rafforzamento del ruolo di Unifil con un maggiore peso politico.

In questo periodo di attesa, i soldati italiani, parte della Brigata Sassari, sono esposti a un'atmosfera di tensione e incertezza, accompagnata da esplosioni e movimento di truppe. Le forze armate libanesi, appena iniziato il piano israeliano, hanno ritirato le loro unità qualche chilometro più a nord del confine. Nel sud del Libano, tuttavia, Hezbollah rappresenta una forza significativa, nonostante le perdite subite. Le decisioni che prenderanno di fronte alle operazioni israeliane potrebbero influenzare drasticamente il quadro geopolitico della regione.