Scienza

L'(im)potenza di un algoritmo: De Ketelaere vs. Retegui

2024-11-27

Autore: Maria

Ieri sera, lo stadio di Berna ha visto un'esibizione straordinaria di Charles De Ketelaere, un giocatore che si è distinto talmente tanto da far impallidire tutti gli altri presenti in campo. La sua prestazione, nonostante le due reti (una con l'aiuto di un difensore) e i tre assist, ha mostrato una netta superiorità rispetto ai suoi compagni e avversari.

Tuttavia, la palma di MVP è andata a Mateo Retegui, autore di un'ottima prestazione, ma che sicuramente deve condividere i meriti con il belga. Questo ha portato a una riflessione sul funzionamento degli algoritmi e delle intelligenze artificiali che determinano i premi come l'MVP. Curiosamente, non sono riuscito a rintracciare i criteri specifici usati da questi sistemi.

Discutendo con altri colleghi, abbiamo ipotizzato che i parametri includano chilometri corsi, passaggi riusciti, recuperi di palla, area di campo coperta, velocità media e, naturalmente, assist e gol. Ma la vera domanda è: quanto peso viene dato a ciascuno di questi elementi? In virtù di ciò che si è visto ieri sera, molti spettatori avrebbero potuto trovare giusto assegnare diversi punteggi a De Ketelaere.

È importante sottolineare che gli stessi dati vengono utilizzati per valutare nuovi potenziali acquisti per le squadre. Tuttavia, all'epoca attuale, l'intuizione e l'occhio esperto di un osservatore possono rivelarsi più preziosi della matematica fredda.

Inoltre, è interessante notare che, per i tifosi del Milan, la visione di questa partita potrebbe essere stata particolarmente difficile. Lo scorrere dei numeri di vendita del Malox odierni potrebbe infatti rivelare l'impatto emotivo di una simile prestazione sui supporter rossoneri. In un mondo dove i dati dominano, ci si chiede se la passione umana possa ancora avere la meglio.