L'Irlanda ha Denaro da Spendere, Ma la Crisi Abitativa Resta Irresolvibile!
2024-12-06
Autore: Marco
L'Irlanda si trova attualmente in una situazione di piena occupazione, con il governo che si distingue tra i paesi del mondo in un contesto di elezioni incerte. Mentre molti governi nel 2024 hanno perso consenso, in Irlanda i partiti centristi restano saldi al potere. Questo paese ha una notevole disponibilità economica, un frutto delle tasse imposte alle multinazionali presenti nel territorio, ma questa prosperità sembra precaria e sempre più insostenibile.
Negli ultimi anni, infatti, il numero dei senzatetto è aumentato drasticamente e oggi si contano quasi 14mila persone senza dimora, tra cui oltre 4mila minorenni. Queste sono solo le statistiche ufficiali, e si stima che il numero reale potrebbe essere persino più alto. In particolare, Dublino, che ha il più alto affitto al metro quadro in Europa (2.476 euro al mese), è colpita da una grave crisi abitativa.
Ma chi sono i senzatetto? Non si tratta solo di individui che vivono in condizioni misere; molte persone dolorosamente colpite dalla crisi abitativa hanno un lavoro, ma non riescono a sostenere i costi degli affitti. Lucy, un'infermiera, e Jacob, un ex proprietario della casa pignorata, sono esempi lampanti di come la crisi possa colpire anche chi ha una professione.
Inoltre, il flusso di migranti, in parte a causa delle recenti crisi internazionali, ha messo a dura prova il già precario sistema di accoglienza. Solo nel 2022, più di 100mila ucraini hanno cercato rifugio in Irlanda, aggravando ulteriormente la situazione abitativa. I rifugi temporanei sono stati periodicamente sovraccarichi, costringendo molti a vivere in accampamenti di fortuna.
Le ultime elezioni hanno visto gli irlandesi esprimere una chiara preoccupazione per la crisi abitativa, ma l'estrema destra, che cerca di utilizzare l'immigrazione per scatenare tensioni sociali, ha ottenuto un sostegno minimo. Secondo gli exit poll, il 28% degli elettori ha indicato la questione abitativa come la loro principale preoccupazione, mentre solo il 6% ha considerato l'immigrazione una priorità. Sembra che la strategia dell'estrema destra per collegare l'immigrazione alla crisi abitativa non abbia trovato terreno fertile.
Nonostante i bilanci statali floridi, il governo irlandese non è riuscito a trovare soluzioni concrete per la crisi. Il costo medio di una casa a Dublino è di 346mila euro e la domanda di abitazioni è rimasta insoddisfatta per 250-300mila unità. Il governo, pur avendo risorse significative, sta affrontando un deficit di pianificazione e ritardi nei progetti abitativi, complicati da interessi politici locali che erano restii a scontentare i propri elettori.
Il futuro dell'Irlanda sembra incerto. Con la possibilità che i grandi investitori multinazionali possano spostarsi altrove, a causa di politiche fiscali più favorevoli in altri paesi, c'è preoccupazione per come il governo potrà continuare a finanziare le sue politiche assistenziali. Mentre le elezioni possono aver confermato il governo attuale, in assenza di un cambiamento concreto nella gestione della crisi abitativa, l'Irlanda potrebbe dover affrontare sfide ancora più grandi.
L'ironia della situazione sta nel fatto che, sebbene ci siano molti fondi disponibili per far fronte a crisi come quella abitativa, il paese si trova intrappolato in una spirale di incertezze economiche e sociali. C'è bisogno di azioni decise e innovative prima che la situazione diventi irrecuperabile.