Mamma Silvia: «A 3 anni mia figlia ha avuto un neuroblastoma. Tra rabbia e disperazione mi sono chiesta: ‘Perché a noi?’. Poi, mi sono data la risposta»
2024-12-11
Autore: Matteo
Silvia Sponchiado, 37 anni, insegnante di scuola primaria di Quarto d'Altino, in provincia di Venezia, condivide la sua toccante storia riguardo all'esperienza di malattia di sua figlia Lucia, che quest'estate ha compiuto 7 anni. Nel 2020, all'età di soli 3 anni, a Lucia viene diagnosticato un neuroblastoma, uno dei tumori infantili più diffusi, e subito inizia un lungo percorso di cure presso l'oncoematologia pediatrica dell'ospedale di Padova, dove è ancora sotto osservazione ogni tre mesi.
Dopo aver vissuto un'esperienza così devastante, Silvia ha sentito il bisogno di esprimere il suo dolore e la propria forza attraverso la scrittura, dando vita al libro "Con i miei occhi", un diario personale pensato per offrire conforto ad altri genitori nella stessa situazione e per sostenere la ricerca contro il neuroblastoma, tramite l'Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma. Una parte del ricavato del libro sarà infatti destinata a progetti di ricerca per sviluppare cure sempre più personalizzate.
Il neuroblastoma colpisce principalmente bambini in età prescolare ed è una delle principali cause di morte per malattie infantili. Secondo la dottoressa Sara Costa, presidente dell'Associazione, le possibilità di cura per i casi ad alto rischio si attestano attualmente intorno al 40% a cinque anni dalla diagnosi, una percentuale che purtroppo diminuisce notevolmente in caso di recidività.
La storia di Silvia è caratterizzata da momenti di profonda angoscia e di lotta, ma anche da speranza e amore. La diagnosi di neuroblastoma è arrivata un paio di giorni dopo il compleanno di Lucia, e da quel momento tutto è cambiato. Ciò che ha fortemente colpito Silvia è la resilienza di sua figlia, che, pur essendo così giovane, ha mostrato una saggezza e una serenità sorprendenti.
"Scrivere mi ha aiutato a mettere in ordine i miei pensieri e ad affrontare le emozioni" confida Silvia. "Osservando Lucia, ho trovato la forza di andare avanti. Lei stava combattendo la sua battaglia, e io dovevo farlo anch'io". Il legame con il marito Francesco si è fatto ancora più forte durante questa prova, con entrambi che hanno messo l'uno l'altro al centro del loro supporto reciproco.
Oggi, dopo un percorso di cure che ha incluso vari interventi e terapie, Lucia sta bene e vive una vita attiva e piena di energia: "A scuola è un vulcano, aiuta gli altri bambini e mantiene una luce speciale". Anche se la sua storia è stata segnata dalla malattia, Silvia e la sua famiglia hanno trovato modi per affrontare le sfide quotidiane e trasformare il dolore in una nuova forza motrice.
Infine, Silvia ci invita a riflettere sull'importanza della solidarietà e della comunità: "Ogni giorno, tante famiglie affrontano situazioni simili. È fondamentale unirci per sostenerli, perché ogni piccolo gesto può fare una grande differenza". La storia di Lucia è dunque non solo un racconto di speranza, ma un invito per tutti noi a partecipare attivamente alla lotta contro il neuroblastoma e altre malattie pediatriche.