Dopo il devastante passaggio del ciclone Chido, l'arcipelago francese di Mayotte si trova ad affrontare una situazione critica. Le autorità hanno imposto un coprifuoco notturno per contrastare i saccheggi che stanno passando all'insensatezza. Le stime sono raccapriccianti: si parla di migliaia di morti, e i primi corpi iniziano a decomporsi nelle strade.

L'emergenza sanitaria è all'orizzonte, con un concreto rischio di epidemie tra la popolazione già vulnerabile. La Croce Rossa, che sta facendo il possibile per fornire assistenza, ha perso ben 200 volontari che risultano ancora dispersi. La situazione sta suscitando polemiche in tutta Parigi, dove molti criticano la gestione della crisi da parte del governo francese e la scarsa preparazione di fronte a disastri di questa natura.

Le autorità locali stanno cercando di fare fronte alle difficoltà umanitarie, ma la mancanza di risorse e aiuti tempestivi rende la situazione sempre più drammatica. La comunità internazionale è in allerta mentre si mobilitano i primi soccorsi. Ci si chiede: cosa sta realmente facendo la Francia per i suoi cittadini di Mayotte? La risposta potrebbe rivelarsi scottante.