Morire di regole: la Chiusura di EURT, la Stablecoin di Tether e il Futuro Incerto dell'Únione Europea
2024-11-27
Autore: Matteo
Il giorno temuto è finalmente arrivato: EURT, la stablecoin legata all'euro di Tether, cesserà di esistere. Sebbene non fosse un prodotto di grande successo, la sua chiusura rappresenta un chiaro segnale di ciò che l'Europa post MiCA (Mercato degli Attivi Crypto) è diventata, afflitta da un'ipertrofia normativa senza precedenti.
Le regole eccessive e complesse stanno mietendo vittime in un mercato già strozzato in termini di innovazione. Seppur la scomparsa di EURT possa sembrare un evento trascurabile, è importante riflettere sulle implicazioni più profonde di questa decisione in un contesto europeo dove la burocrazia sembra dominare ogni aspetto della vita economica.
EURT, uno stablecoin che doveva mantenere un valore pari a 1€, era gestito da Tether, una delle aziende più prominenti nel mondo delle criptovalute. La sua mancata popolarità tra gli investitori crypto, come dimostrato dalla mancanza di interesse nei confronti delle valute fiat europee, mette in rilievo il divario tra la tecnologia blockchain e le normative obsolete che stanno ostacolando la crescita del settore.
Tether ha annunciato che EURT non sarà più disponibile e che gli utenti avranno 12 mesi per convertirlo, una notizia apparentemente insignificante per la maggior parte, ma che nasconde un problema ben più serio. Le regole imposte agli emittenti di stablecoin in Europa richiedono che una parte sostanziale delle riserve sia detenuta in depositi bancari. Questa normativa mette a rischio la stabilità delle stablecoin, perché il fallimento di una banca può guidare a scenari catastrofici, come accadde per il principale concorrente di Tether, USDC, quando la Silicon Valley Bank ha rivelato gravi problemi, causando un crollo del valore di USDC.
Le attuali normative europee non solo rendono il mercato delle stablecoin più volatile e rischioso, ma rappresentano un deterrente per chi desidera investire nella tecnologia blockchain in Europa. In effetti, molti imprenditori del settore crypto si stanno già spostando all'estero, attirati da regole più favorevoli. Questo avrà un impatto diretto sulla competitività dell'Europa come hub per l'innovazione tecnologica.
Le parole di Mario Draghi che invitano a una diminuzione delle normative destano preoccupazione e indignazione tra coloro che hanno sempre vissuto nel mondo delle regolamentazioni. Nonostante la richiesta di un approccio più leggero e pragmatico alle normative, l'introduzione del MiCA rappresenta un passo indietro per la libertà di innovare nel settore crypto.
La realtà è che ogni nuova regolamentazione, nata per salvaguardare gli investitori, finisce per soffocare la creatività e l'imprenditorialità. Il MiCA ha già iniziato a mostrare i suoi effetti negativi: ci sono meno scelte disponibili per gli investitori, e quelle che esistono sono, per giunta, più costose e meno sicure. La situazione solleva interrogativi sul futuro dell'industria delle criptovalute in Europa e sull'eventuale capacità dell'Unione Europea di rimanere competitiva in un settore in rapidissima evoluzione.
In breve, la chiusura di EURT non è solo la fine di una stablecoin, ma un campanello d'allarme per l'industria crypto europea. Come reagiranno le istituzioni? È ora di prendere una posizione chiara e di agire per non perdere ulteriormente terreno in un mondo che non aspetta nessuno.