Nucleare in Italia: Il Governo Meloni accelera verso il ritorno, ma i sindaci protestano contro le scorie
2024-12-06
Autore: Alessandra
Introduzione
Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, sta accelerando verso il ritorno dell'energia nucleare nel Paese, con l'annuncio di un disegno di legge collegato alla Legge di Bilancio e la creazione di una nuova società controllata per gestire il settore nucleare. Questa nuova compagnia sarà composta da Enel (51%), Ansaldo Nucleare (39%) e Leonardo (10%), e potrebbe includere anche un partner industriale straniero. Tuttavia, nonostante questi passi in avanti, ci sono notevoli preoccupazioni riguardo alla gestione delle scorie nucleari, un tema che continua a dividere i sindaci e la popolazione.
Le preoccupazioni dei sindaci
Recentemente, è iniziata la fase di scoping della Valutazione Ambientale Strategica per la proposta di Carta nazionale delle aree idonee ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Questo ha acceso il dibattito tra i sindaci, che da nord a sud, da Piemonte a Sardegna, si schierano contro il progetto, temendo i rischi ambientali e sociali. Una recente indagine Ipsos ha rivelato che l'81% degli italiani è contrario al nucleare, evidenziando un forte scetticismo dell'opinione pubblica.
Opinioni del governo
Il Ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, sostiene che "il Paese è maturo, anche culturalmente, per tornare alla produzione di energia nucleare", ma le preoccupazioni sulla scelta dei luoghi per il deposito delle scorie rimangono centrali nel dialogo politico. Questa nuova società, di cui parla il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, dovrebbe favorire la realizzazione di piccoli reattori modulari, che potrebbero essere trasportati e installati in diverse località.
Questioni sulle scorie nucleari
La questione delle scorie restano l'ombra sul progetto nucleare italiano. Le preoccupazioni sono amplificate da uno studio della Stanford University, che indica che gli SMR (Small Modular Reactors) potrebbero produrre una quantità maggiore di scorie ad alta attività, rendendo la gestione del materiale di scarto ancora più complessa. Questo aspetto ha sollevato questioni urgenti sulle capacità logistiche e tecniche del nostro Paese di gestire la produzione di rifiuti nucleari.
Conclusione e prospettive future
Il governo si impegna a creare un contesto legislativo e finanziario favorevole per attrarre investimenti e sviluppare un'industria nucleare, ma gli scetticismi rimangono e cresce la pressione per un approccio più attento alla questione delle scorie. Con le prossime mosse in arrivo e le difficoltà già evidenti, la strada verso un nucleare sicuro e sostenibile sembra lunga e complessa.