Omeonga, ex calciatore del Genoa: 'Brutalizzato dalla polizia a causa del colore della mia pelle'
2025-01-01
Autore: Francesco
"Il 25 dicembre scorso ho vissuto un'esperienza terribile a causa della brutalità della polizia. Mentre viaggiavo da Roma a Tel Aviv, sono stato avvicinato da uno steward che mi ha accusato di avere problemi con i miei documenti, chiedendomi di lasciare l'aereo. Nonostante fossi sicuro della validità dei miei documenti, ho chiesto chiarimenti e, in men che non si dica, si è presentata la polizia che mi ha ammanettato e portato via con forza," racconta Stephane Omeonga, calciatore belga di 28 anni, ex giocatore di Genoa, Avellino e Pescara, attualmente in forza al Bnei Sakhnin, in Israele.
Omeonga ha condiviso un video dell'incidente, in cui è evidente la violenza della polizia. "Una volta fuori dall'aereo, mi hanno brutalmente spinto a terra, picchiandomi. Uno di loro mi ha premuto il ginocchio sulla testa. Sono stato ammanettato come un criminale e, in stato di choc, non riuscivo a rispondere ai paramedici che erano intervenuti," prosegue il calciatore. Nonostante la sua richiesta di assistenza medica, gli agenti hanno falsamente dichiarato che non necessitasse di cure.
"Dopo ore in una stanza grigia, senza cibo e acqua, mi hanno rilasciato senza alcuna spiegazione sul mio arresto. Inoltre, ho scoperto che un poliziotto aveva sporto denuncia contro di me, accusandomi di lesioni," aggiunge Omeonga, sottolineando l'assurdità della situazione. "Questa esperienza è solo la punta dell'iceberg. Persone che assomigliano a me spesso faticano a trovare un lavoro o ad accedere a servizi a causa del colore della loro pelle. Non possiamo tollerare questo tipo di discriminazione."
Il calciatore conclude il suo appello con un desiderio di unità: "Dobbiamo alzare la nostra voce e educare chi ci circonda su questi problemi sociali. Solo così possiamo sperare in un cambiamento nella nostra società. Pace."
Secondo fonti ufficiali, l'intervento della Polizia è avvenuto su richiesta del comandante del volo, in quanto Omeonga sarebbe stato inserito in una blacklist israeliana. Prima dell’intervento violento, sarebbe stata tentata una mediazione durata circa 40 minuti. Attualmente, Omeonga affronta accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ma la comunità sportiva e i sostenitori chiedono giustizia e maggiore sensibilità nei confronti di tutto quanto accaduto. La questione della discriminazione razziale nel mondo dello sport rimane un tema di grande attualità e rilevanza.