LECCE – Nel pomeriggio di oggi, una tranquilla zona di periferia è stata trasformata in un drammatico teatro di morte. Giuseppe De Giosa, un 43enne originario di Bari, è stato brutalmente assassinato con due colpi di pistola, mentre si trovava a bordo della sua Fiat Panda bianca. L'episodio è avvenuto poco prima delle 18 in via Papini, un'area nota per i suoi traffici illeciti.

Secondo le prime ricostruzioni, De Giosa potrebbe essere stato invitato a scendere dall'auto per un chiarimento, ma la situazione è rapidamente degenerata. I colpi che gli hanno strappato la vita hanno raggiunto il volto e il torace, mentre nella vettura sono stati rinvenuti circa 7 chili di hashish. Questo fa ipotizzare un collegamento diretto tra l'omicidio e il traffico di droga, sollevando interrogativi su un possibile regolamento di conti.

I residenti della zona hanno riferito di aver udito urla e il rumore degli spari, seguiti da un silenzio angosciante. La Polizia e i Carabinieri sono intervenuti prontamente, trovando il corpo della vittima riverso sull'asfalto, ormai privo di vita. Nonostante l'arrivo degli operatori sanitari del 118, per De Giosa non c'era più nulla da fare, e le forze dell'ordine hanno immediatamente avviato le indagini per chiarire la dinamica dell'accaduto.

Il pubblico ministero e i periti sono arrivati per eseguire le necessarie verifiche, mentre la salma è stata trasferita nella camera mortuaria in attesa dell'autopsia. Le forze dell'ordine hanno in programma di esaminare le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona per raccogliere indizi utili.

Questo tragico evento porta alla luce un tema scottante: la rapida escalation di violenza legata al narcotraffico nella regione. Gli inquirenti non escludono la possibilità che l'omicidio possa essere legato a conflitti tra bande locali. L'attenzione rimane alta, poiché i residenti di Lecce chiedono a gran voce maggiore sicurezza e interventi più incisivi da parte delle autorità per contrastare questa crescente minaccia.