Nazionale

Orrori al Papardo: Acqua Contaminata e Sale Operatorie in Quasi Condizioni da Incubo!

2024-11-23

Autore: Alessandra

L'inchiesta avviata dal Tribunale di Messina sta svelando un vero e proprio scandalo sanitario dopo la morte sospetta di sette pazienti, a seguito di infezioni contratte durante interventi chirurgici nel reparto di cardiochirurgia dell'ospedale Papardo. Questa mattina, il giudice Tiziana Leanza ha firmato l'ordinanza di sequestro di ben due sale operatorie, evidenziando condizioni igieniche allarmanti.

Le indagini sono partite dalla denuncia di alcuni casi, tra cui quelli di Dora Biondo e Maria Eugenia Lombardo. Ispezioni condotte nel blocco operatorio hanno rivelato la presenza di patogeni nelle acque utilizzate per il lavaggio degli strumenti e l'assenza di filtri nei rubinetti, una situazione che ha messo in evidenza gravi carenze nel protocollo di sicurezza igienica.

Attualmente ci sono sei figure chiave sotto indagine, tra cui Catena Di Blasi, direttore generale, e Francesco Patanè, primario di cardiochirurgia. Per il gip, il pericolo per la salute di altri pazienti è molto concreto e urgente, motivo per cui il complesso operatorio è stato sigillato.

Laboratori esterni, come la "Greengea" e "Chemlab", hanno confermato la presenza di colonie batteriche pericolose, tra cui Klebsiella e Pseudomonas, noti per causare gravi infezioni. Questi batteri sono stati assegnati a diversi decessi avvenuti nel nosocomio, portando la procura a indagare su un totale di ventisette casi.

La famiglia di Dora Biondo ha dichiarato: "Interventi come questi dovevano essere presi prima, non vogliamo che altri subiscano la nostra stessa sorte". Questo appello giunge mentre il giudice sottolinea che la direzione sanitaria non ha intrapreso alcuna azione per prevenire ulteriori infezioni, aggravando la situazione.

Le analisi dell'acqua hanno mostrato valori ben al di sopra delle soglie di sicurezza. Nella sala di lavaggio pre-operatorio, sono stati trovati microrganismi vitali a temperature pericolosamente elevate, con conte superiori ai livelli accettabili. Inoltre, in un campione di acqua, la presenza di Legionella pneumophila ha sollevato un campanello d'allarme, dato che anche cariche basse possono risultare mortali per i pazienti immunocompromessi.

Le condizioni igieniche non rispettavano nemmeno le linee guida stabilite, con acqua calda registrata a 46,8 gradi e acqua fredda a 24,7 gradi, condizioni che favoriscono la proliferazione di batteri letali. Un disastro sanitario che non solo mette a rischio la vita dei pazienti, ma solleva interrogativi atroci sulla gestione dell'ospedale.

Questo caso è solo la punta dell'iceberg di un sistema sanitario in crisi. Serve un cambiamento immediato e radicale per garantire la sicurezza di tutti i pazienti. Rimanete sintonizzati mentre continuiamo a seguire questa incredibile storia di abusi e negligenze nelle strutture mediche!