Mondo

Otto e mezzo, Caracciolo: 'Basta con questa favola', la dura realtà sulla Palestina

2024-10-07

Autore: Maria

A un anno esatto dall'attacco di Hamas a Israele, il dibattito su chi vinca e chi perda nella guerra sul campo e nella "narrazione" continua a infervorarsi. Durante la puntata di lunedì 7 ottobre di Otto e mezzo, il noto programma di Lilli Gruber su La7, Lucio Caracciolo, direttore di Limes e esperto di geopolitica, ha fornito una visione schietta e realistica della situazione attuale.

Secondo Caracciolo, non ci sono veri vincitori, ma solo "diversi gradi di sconfitta". In particolare, analizza la crisi strategica che ha colpito gli Stati Uniti, sottolineando come Washington abbia cercato di consigliare Israele a non cadere nella trappola di Hamas. Tuttavia, Caracciolo sostiene che Israele sia effettivamente caduto in quella trappola, dimostrando una sconfitta anche sul fronte della propaganda: il terribile massacro del 7 ottobre è stato rapidamente dimenticato per lasciare spazio a una crescente "propaganda anti-israeliana".

E mentre il 7 ottobre Netanyahu proclamava la "guerra della rinascita" contro Hamas e Hezbollah, Caracciolo mette in luce anche la sorte del popolo palestinese, considerato il "vero sconfitto". L'assenza di una leadership palestinese in grado di dialogare con Israele e la mancanza di uno stato rappresentano realtà allarmanti per la popolazione. "Dobbiamo smettere di raccontare questa favola" afferma Caracciolo, evidenziando la necessità di guardare in faccia la verità per il bene dei palestinesi.

In un contesto complesso, anche l'Iran emerge come un attore in difficoltà, nonostante non sia formalmente sconfitto. Caracciolo illustra la dipendenza reciproca tra i due stati; senza Israele, l'Iran non può consolidare il supporto degli sciiti arabi, mentre Israele, di contro, dipende dall'Iran per mantenere l'unità della propria opinione pubblica durante i momenti di crisi. Il giornalista conclude avvertendo che lo stato ebraico sta minando se stesso non solo dal punto di vista militare, ma anche culturale.

In un panorama così critico, dove ogni azione ha ripercussioni enormi, le parole di Caracciolo risuonano come un campanello d'allarme: se l'obiettivo di Netanyahu è creare un grande Israele che includa Cisgiordania e Gaza, la situazione è destinata a complicarsi ulteriormente.