Overtourism: il Ministero dell'Interno bandisce il self check-in e le key box
2024-12-02
Autore: Marco
Negli ultimi mesi, le key box sono diventate un simbolo controverso del turismo di massa, attirando proteste in diverse città italiane. A partire dal 18 novembre, il Ministero dell'Interno ha emesso una circolare che rende il self check-in illegale per l'accesso agli alloggi turistici. Questa decisione potrebbe comportare un bando definitivo delle key box, strumenti frequentemente utilizzati dai gestori di affitti brevi per permettere agli ospiti di accedere autonomamente agli appartamenti, senza interazione fisica.
La nuova direttiva, comunicata ai prefetti d'Italia, colpirà in particolar modo le strutture affittate tramite piattaforme come AirBnb e Booking. Questi sistemi di check-in remoto, dove le chiavi vengono custodite in piccole casseforti e consegnate tramite un codice, non rispettano gli standard di sicurezza richiesti dalla legge.
La circolare sottolinea che, secondo l'articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps), è necessario che gli ospiti siano identificabili tramite documenti validi, e non attraverso verifiche remote come invio di foto. Questo approccio solleva preoccupazioni per la sicurezza, poiché gli albergatori potrebbero non conoscere l'identità degli ospiti presenti.
In particolare, l'assenza di un'interazione diretta al momento del check-in rischia di compromettere la sicurezza pubblica, secondo il Ministero. Le conclusioni della circolare evidenziano che le procedure di check-in elettronico non possono soddisfare i requisiti di legge.
Sebbene non ci sia un divieto ufficiale delle key box, l'interpretazione normativa rende quasi impossibile il loro utilizzo pratico. Le critiche che le hanno riguardate sono cresciute, specialmente a Firenze, dove un'iniziativa di protesta ha portato i cittadini a coprire fisicamente queste casseforti con X rosse. Anche il Comune di Milano sta considerando di adottare misure simili, vietando l'uso delle key box entro il 2025.
Questa ondata di provvedimenti si inserisce in un più ampio dibattito sull'overtourism e sulle sue conseguenze per le città d'arte italiane. Con la crescente preoccupazione per l'impatto del turismo di massa, le autorità stanno cercando di tornare alla gestione tradizionale degli affitti turistici per garantire una maggiore sicurezza e controllo.