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Pensioni: Maggiori Benefici per chi ha Lavorato Prima dei 18 Anni!

2024-10-06

Se hai iniziato a lavorare prima di compiere 18 anni, questa è una notizia che non puoi perdere! Attualmente, secondo le normative in vigore, i periodi lavorativi effettuati prima del compimento della maggiore età sono particolarmente valorizzati nel calcolo della pensione.

Questa importante opportunità è sancita dall'articolo 1, comma 7, della legge n. 335 del 1995, conosciuta come riforma Dini, che ha preceduto la più recente riforma Fornero. Grazie a questa disposizione, i contributi versati da giovani lavoratori possono essere incrementati, offrendo quindi una pensione finale più elevata.

Non solo, chi ha un passato lavorativo da giovane può anche accedere a un'altra vantaggiosa misura: con la cosiddetta Quota 41, i lavoratori precoci possono andare in pensione con 1 anno e 10 mesi di anticipo rispetto alle normali pensioni anticipate, a condizione di avere accumulato almeno 41 anni di contributi.

Tuttavia, è fondamentale comprendere che queste agevolazioni sono in alternativa tra loro: l'accesso a Quota 41 richiede un contributo versato entro il 31 dicembre 1995. Invece, la valorizzazione dei contributi per i periodi di lavoro svolti prima dei 18 anni è valida per chi ha iniziato a lavorare successivamente.

Un altro aspetto interessante è rappresentato dalla riforma Dini, che ha determinato l'incremento dei contributi per i giovani che hanno cominciato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996. Infatti, chi ha lavorato durante la minore età beneficia di un incremento del 50% sui contributi versati.

Ma cosa significa questo in termini pratici? Significa che, per esempio, un lavoratore che ha accumulato 10 mesi di contributi prima di compiere 18 anni vedrà il suo periodo di contribuzione considerando il nuovo valore di 15 mesi solo ai fini del calcolo della pensione, ma non per raggiungere i requisiti minimi.

Approfondiamo un po’: a differenza di Quota 41, dove è possibile cessare il lavoro anticipatamente, la maggiorazione per i giovani lavoratori permette semplicemente di aumentare l'ammontare dell'assegno pensionistico. Questo è particolarmente significativo nel sistema contributivo, dove cresce il montante contributivo accumulato.

Pensiamo a un lavoratore minorenne che ha guadagnato 15.000 euro in un anno: versando il 33% come contributi, si trattano di 4.950 euro. Con l'adeguamento del 50%, si possono riconoscere ulteriori 2.475 euro, portando la somma a 7.425 euro.

Ma l'incremento può sembrare modesto in termini pensionistici: per un soggetto che va in pensione a 67 anni con un coefficiente di trasformazione attuale del 5,723%, il beneficio annuale sarebbe di circa 141 euro lordi all'anno. Tuttavia, ogni euro conta e queste misure possono fare la differenza nel lungo periodo!

Non lasciarti sfuggire questa opportunità e informati su come questa iniziativa può impattare sulla tua futura pensione!