Il sogno audace di Elon Musk di creare una città su Marte si trova di fronte a un ostacolo insidioso: la polvere marziana. Nonostante il fervore di sostenitori come l'ex presidente Trump, che vorrebbe sacrificare le missioni lunari per accelerare l'arrivo dell'umanità sul Pianeta Rosso, le preoccupazioni scientifiche su questo problema non possono essere ignorate.

Uno studio recente pubblicato sulla rivista GeoHealth mette in luce come le minuscole particelle della sabbia marziana possano rappresentare una minaccia seria per la salute degli astronauti. Secondo Justin Wang, ricercatore alla University of Southern California, «il problema più grande è legato ai polmoni. Queste particelle fini possono rimanere intrappolate nei tessuti e persino penetrare nel flusso sanguigno, causando danni respiratori gravi».

Particolarmente preoccupanti sono componenti come la silice e gli ossidi di ferro, che possono indurre malattie polmonari, aggravate dall'elevata esposizione alle radiazioni spaziali. Non si tratta di un rischio teorico: durante le missioni Apollo, gli astronauti furono colpiti dalla tossicità della polvere lunare. Anche i rover, come la sonda InSight, hanno subito i danni della polvere marziana, che ha compromesso il funzionamento dei loro pannelli solari, portandoli alla “morte” nel 2021.

Inoltre, la situazione è resa ancora più complessa dalla mancanza di rapide tempistiche di soccorso su Marte. Un'evacuazione d'urgenza sarebbe praticamente impossibile, e i ritardi nelle comunicazioni dalla Terra limiterebbero drasticamente l'assistenza disponibile. Infatti, le tempeste di polvere marziana possono durare anche settimane, oscurando il Sole e rendendo difficile il funzionamento delle attrezzature vitali.

Con le sfide della polvere marziana sempre più evidenti, la questione di come garantire la sicurezza degli astronauti durante le future missioni diventa sempre più cruciale. Potranno i piani di colonizzazione di Musk resistere a questo nemico silenzioso?